Capitolo 2

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KYLA

Il corpo e la mente ricordano tutti gli eventi che hanno segnato la nostra vita.

E il mio cuore ricorda le carezze, i baci, i momenti felici e le attenzioni di un uomo che mi manca come l'aria.
Ma la mia mente ricorda anche le ferite fisiche e mentali, le percosse, gli abusi e il male che mi hanno inflitto spregevoli bestie.
Custodisco nella mia anima l'esperienze vissute e l'amore del mio dolce vichingo come una sorta di scudo d'oro mi protegge dalle difficoltà della vita.

Sebbene la mia mente tiene al sicuro quell'amore che mi ha dato la forza di andare avanti, la negatività di ciò che ho subìto si ripercuote ancora nella mia vita.
Perché non percepisco più quella vitalità che possedevo un tempo, a volte mi sento rinchiusa in una gabbia velenosa che inietta nelle vene una sofferenza che mi distrugge la mente, i sogni e il mio futuro che senza Alek mi sembra incerto e senza alcuno stimolo per portarlo avanti.

Ho superato il mio trauma solo in parte, perché lo stupro è un evento che ci conduce verso una commozione fisica e mentale, vivere per mesi nelle mani di sudici uomini cambia il rapporto che hai con te stessa e soprattutto con gli altri. Essere stuprata ha un impatto sul vivere insieme e sul vivere in connessione con l'altro sesso.
Sono ritornata nella normalità della mia vita, ma la verità è che Kyla Anderson è morta quel giorno a Praga.

E sebbene mi guardi allo specchio e vedo sempre la stessa ragazza, l'immagine che si riflette non sono più io. Perché una volta Kyla era una persona dolce, gentile, ingenua del mondo che la circondava, un mondo che però mi ha cambiata.
E non sono più un piccolo fiore che si lascia schiacciare dai piedi di un malefico essere umano, sono diventata scontrosa, suscettibile e perennemente incazzata.
E questo mio evidente cambio di personalità non è sfuggito agli occhi dei miei genitori; per mesi mi hanno chiesto, quasi scongiurato di raccontargli passo per passo cosa mi sia successo, ma oltre a sapere che sono stata venduta in Russia non sanno altro.
E visto che non avevo alcuna voglia di parlare con loro mi hanno proposto, anzi direi mi hanno quasi obbligata ad andare in terapia.

Distesa su un lettino fisso le ombre che si proiettano sotto al soffitto, la mente vaga in luoghi che mi lasciano gioire il cuore, come se fosse uno schermo di un cinema
vedo scorrere i momenti della mia vita passata insieme ad Alek attraverso le bianche pareti.
Sogno letteralmente ad occhi aperti e neanche sento più la voce della psicoanalista che mi parla.

«Kyla mi stai ascoltando?» Il tono che si accentua penetra nei timpani arrivando al cervello e in un attimo il mio ricordo felice viene spazzato via, lasciando che l'irritazione mi bruci sulla lingua.

«Cosa vuole che le dica? Sono stanca di questa cavolo di seduta!» Aspra è la voce e lo sguardo quasi la mangia viva perché ha distrutto con le sue cazzo dì domande i miei ricordi.

«Capisco perché sei arrabbiata, ma se decidessi di raccontarmi cosa ti è successo ti assicuro che ti sentiresti meglio» Sbuffo e di scatto mi metto seduta.

«Sa perché secondo Sigmund Freud era opportuno analizzare la vita di un paziente disteso su un divano?»

«Sul serio vuoi parlare di questo Kyla?» La donna si aggiusta gli occhiali sul naso e in risposta scrollo le spalle.

«Perché no?»

«Sono una specialista secondo te non conosco le teorie di Freud?» Subitanea alle sue parole ritorno in posizione eretta confondendo la donna.

«Ecco, allora credo che abbia capito anche che non mi sento affatto rilassata a parlare di tutto quello che mi è capitato»
Faccio per andarmene ma la mia strizza cervelli non sembra essere d'accordo.

Kpokyc 2 (Croco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora