Capitolo 16

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KYLA

La casa è illuminata, e dalla finestra osservo il buio che circonda la dimora.
Un'altra tempesta ha smosso un turbine di  eventi catastrofici che sono ripiombati nella mia vita, ma stavolta non sono da sola a pagare il prezzo di un destino funesto.

La mia famiglia è stata diroccata dalla mafia, e Rayan è stato trascinato via dalla sua vita ordinaria.
Penso ai suoi genitori e a quanto saranno in pensiero quando domani mattina non lo troveranno nel proprio letto, e lo stesso vale per i miei cugini e per tutti i parenti che presto scopriranno lo scenario cruento che si è svolto in casa mia.
Mille pensieri mi entrano nella mente, ripenso a tutta la mia vita, a tutto ciò che è andato storto e a tutto quello che al momento mi rende felice.

Le circostanze sono fatiscenti, ciononostante il mio cuore non è mai stato più felice, presto rivedrò il mio Alek e so di avere un sorriso da rimbambita stampato sulla faccia, e gli occhi di mio padre che mi fissano mi danno la conferma di quella che è la mia assurda espressione per la sua mente che vorrei tanto sapere cosa sta pensando?

O forse lo so, sono sicura che pensa che Matvey e Alek siano pericolosi, dei mafiosi senza cuore, delle belve che hanno sconvolto la mia vita e distrutto il mio futuro, e ora è andato in rovina anche il futuro di Rayan e di tutta la mia famiglia.
Ma con tutta sincerità, non mi frega un cazzo dei pensieri incomprensibili che oscillano nella sua mente, perché la realtà è che sono ritornata alla vita soltanto grazie ai Sokolov, e potrà contrapporsi alla nostra relazione quanto vuole, ma non gli lascerò avere potere sul mio cuore.

Amo Alek e lui ama me, e non m'importa del suo passato perché ciò che conta è solo il suo animo buono che tenta in tutti i modi di fare la cosa giusta. 
Non ho mai dato un'etichetta alle persone soltanto per il loro aspetto, o per il retaggio della propria famiglia, non amo giudicare l'apparenza, sono il tipo di persona che nuota nella profondità di un'anima.
E mi sono avventurata nelle fitte rovine del cuore di Alek, ho scalato le insormontabili montagne del suo passato, ho portato una scintilla di vita nei meandri più bui del suo universo e ho scoperto la persona meravigliosa che è.

E sicuramente le sue mani saranno sporche di sangue, il peccato ha inquinato per anni il suo mondo, ma ora è diverso.
Dopo anni di tirannia Aleksej Sokolov ha lasciato uscire fuori dal guscio corazzato il vero Alek, quello altruista, generoso, premuroso e pronto a tutto per proteggere chi ama.
Il mio vichingo sarebbe anche disposto a morire per difenderci, e questo fa di lui un guerriero valoroso, un'anima buona pronta a sacrificarsi per un bene più grande.
Alek è luce e vorrei tanto che mio padre scavalcasse le apparenze e guardasse al di sotto del suo aspetto che può sembrare quello di un vichingo sanguinario.

Sono passate delle ore da quando siamo a casa di Matvey e il sonno sta prendendo il sopravvento sul corpo di mia madre che ogni tanto abbacchia gli occhi, ma subito dopo scuote il capo per scacciare via l'incoscienza che sta per impossessarsi di lei.
Rayan è stravaccato sul divano e ogni tanto cambia posizione perché credo che i muscoli si siano atrofizzati, Zoya penso sia andata in cucina per dare da mangiare a Shchi e mio padre nel silenzio osserva Matvey che pulisce le canne del suo arsenale.

«Se vuole prendere qualcosa di più potente della sua semiautomatica faccia pure» Gli offre lui facendo cenno con il capo alle pisolate e fucili che sono messi in bella mostra sul tavolo.
Sembra che siamo stati catapultati in un gioco virtuale, e mio padre resta disgustato dall'artiglieria fatta per uccidere un altro essere umano.

«Non pensavo ti piacessero i cani. Perché proprio un Dogo argentino?» Chiedo di punto in bianco per cercare di spezzare l'atmosfera pesante che si è creata intorno all'equipaggiamento tirato fuori per affrontare una maledetta guerra.

«Non ti ha mai raccontato Alek del cane che nostro padre uccise dinanzi ai nostri occhi?» Scuoto la testa perché non ne so assolutamente niente.

«Era un bellissimo Dogo argentino e mio padre lo portò a casa per ucciderlo dopo mesi dinanzi ai nostri occhi da bambini soltanto per insegnarci una lezione»

Kpokyc 2 (Croco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora