Kpokyc 2 (Croco)

Capitolo 29

ALEKSEJ

A volte nella vita crediamo di dire e fare la cosa giusta, pensiamo di agire per una giusta causa e per questo portiamo avanti le nostre azioni, le decisioni, quello che ci è stato insegnato e il modo di pensare che ci è stato inculcato da bambini.

Ma poi un bel giorno sul tuo cammino precipita un angelo al quale sono state strappate con cattiveria le ali, e ti rendi conto che tutto quello in cui credevi, e tutto ciò che hai fatto nella tua vita è del tutto sbagliato.
Ti accorgi che rincorrere il potere e la gloria non serve a nulla se non puoi godere con gioia del sole che ti accarezza la pelle, del vento che ti solletica il volto con tenerezza e delle notti di passione passate tra baci, coccole e soavi parole d'amore.

Vivo nella contrizione, sto affrontando un processo spirituale, profondo e doloroso. 
Arrivano momenti in cui il livello di sopportazione giunge al culmine, ma poi volto le iridi verso la creatura serafica che mi dorme a fianco e tutto si placa.
In quel frammento di tempo in cui il mio sguardo incrocia il suo, non riesco più a captare il gelo e la solitudine che ha sempre stretto in una presa agonizzante il mio cuore.

Sebbene sia al sicuro e in totale serenità tra le sue braccia, porto avanti questa crociata non solo per vivere la mia vita insieme a Kyla, ma anche perché non voglio più far parte di questo mondo.
Non voglio più vendere armi usate per delle guerre, non voglio più produrre la droga che ruba l'esistenza a un ragazzo, non voglio più guadagnare denaro sulla vita altrui e non voglio più che le mie mani uccidano per tradimento o vendetta.
Vorrei guadagnarmi il paradiso e vivere in pace con me stesso, ma tutto questo a volte mi sembra un sogno irrealizzabile.

La mia anima vive nel rincrescimento, perché nonostante mi sforzi, proprio non riesco a chiedere la clemenza di Dio per aver ucciso mio padre.
E questo è un'angheria che mi schiaccia le spalle come una montagna impossibile da reggere, e oltre a sentirmi costantemente in uno stato di afflizione, c'è altro che in questi giorni mi molestia il cuore.

Matvey, e ciò che mi ha rivelato poche mattine fa mi affligge la mente, dovrei raccontargli la verità, e anche se non sono il criminale che ha ucciso sua madre, mi sento comunque colpevole della sua morte.
E mi spaventa conoscere la sua reazione a questa tremenda rivelazione.
Ci sono ancora dei segreti che dividono me e le persone che amo, e quasi tutte le notti mi chiedo: Kyla e Matvey cosa direbbero se sapessero tutta la verità? Quale sarebbe la loro reazione?
Ma ciò che mi supplizia con dei chiodi che mi sfondano il cervello è: se Kyla sapesse che ho ucciso mio padre deciderebbe comunque di restarmi accanto?
E se decidesse di lasciarmi cosa ne sarebbe di me?
Si, la contrizione è un sentimento che mi provoca una pena che mi squarcia il cuore, dilania le membra e soffoca l'anima.
E non so come uscire da questa continua angustia, i segreti dividono e distruggono.
Ma mai mi sarei aspettato che Kyla si sarebbe incazzata per aver scoperto dell'esistenza di Eliska.

Certo Sokolov, si vede che sei ancora un totale imbranato in amore.
È ovvio che si sia incavolata, non gli ho rivelato nulla di Praga e neanche di come ho conosciuto la ragazza.
Anch'io al suo posto avrei avuto la stessa reazione, anzi, di sicuro avrei fatto di peggio che limitarmi a mostrare un viso incazzato.
Per quanto possa essere astuto e intelligente, alcune volte sono un vero coglione.
Un coglione che deve assolutamente dare spiegazione alla donna della sua vita, pertanto ordino alle gambe di raggiungerla nella nostra camera.

«Ora che ci siamo messi tutti in accordo, mettiamo in atto il piano per distruggere Plotnikov» Maksim tenta di bloccare il mio rappacificamento d'amore con il motivo per il quale ho riunito tutta la squadra, ma al momento non ho tempo per questo.

«Non ora Maksim. È tardi e sono stanco. Andate a riposare» Liquido tutti con poche parole, la verità è che non ho affatto sonno ho solo bisogno di parlare con il mio arrabbiato Крокус (Croco).