Capitolo 67

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KYLA

Ancora non riesco a credere che abbia tenuto la mia Becka stretta a me per tutta la notte, ancora non riesco a credere che mia cugina è finalmente a casa.
Il cuore mi scoppia di gioia, e anche se il suo corpo è pieno di lividi e ha l'anima disintegrata da un uomo che ha approfittato per più di un anno di lei, sono sicura che insieme ne usciremo.

Darò a mia cugina tutto l'amore che le serve, e le sarò vicina emotivamente e fisicamente per far sì che riesca a superare quel trauma dal quale io ne sono quasi venuta fuori.
La salita sarà ripida, la cima sembrerà irraggiungibile, ci saranno pianti, difficoltà a rapportarsi con gli altri a causa della fiducia che un uomo spregevole gli ha strappato con violenza dal petto, ma non sarà impossibile raggiungere la felicità che anche lei merita. E sono certa che l'amore smisurato che la famiglia prova nei suoi confronti, sarà un ottimo input che attiverà in lei la voglia di vivere nuovamente.

In una sola notte è successo l'inimmaginabile e non parlo solo del fatto che Becka sia di nuovo con noi, perché la cosa incredibile è che è stato proprio Ilya a ridonarle la libertà.
Non mi sarei mai aspettata un tale gesto da parte sua, certo, l'ho spronato a dimostrarmi il suo amore, ma mai avrei immaginato che avrebbe fatto un lungo viaggio fino in Albania per riportarmi Becka.
Credo di aver sottovalutato i suoi sentimenti, e a questo punto immagino che debba sfruttare al massimo queste sue emozioni per arrivare a uno scopo, che mi permetterà di dare ad Eliska la stessa felicità che sto provando io in questo preciso istante.

Pertanto decido che è ora di smetterla di rigirarmi i pollici e aspettare che Iskra mi dia il suo aiuto, andrò subito da Ilya e infilerò le mie piccole mani in quella crepa che mi lasceranno racchiudere nei palmi il suo cuore pulsante.
So che la cosa non slitta con piacere nella gola di Alek, ciononostante mi ha lasciato l'opportunità di dare una degna conclusione a questa storia.

«Bene. Sciogli la coda, così sarai più coperta» Mi consiglia Yan dopo avermi aggiustato l' auricolare nell'orecchio, e accettando il suo suggerimento tiro via il codino.

«Per qualsiasi cosa hai il telecomando» Mi ricorda Akim e annuisco per poi virare gli occhi verso Alek che resta muto.

«Andrà tutto bene. Resta calmo Alek» Mi avvicino a lui per chiudere le sue guance nella sicurezza delle mie mani, e subito dopo aver annuito gli premo un genuino bacio sulle labbra, per poi raggiungere Maksim che mi porterà a casa dei Romanov.

Durante il tragitto penso alle parole adatte da dover usare, confesso che non so da dove iniziare. Ma m'inventerò qualcosa al momento, darò campo libero al mio istinto e andrò ovunque mi condurrà, e spero che sia verso la vittoria.

«Alleggerisci la mente Kyla, non darti peso, sono certo che salverai Darla» Maksim m'incoraggia e le sono grata per il suo sostegno.

«Magari quando tornerai possiamo fare qualcosa per rallegrare la giornata di Becka» Propone lui buttando velocemente l'occhio in mia direzione per poi puntarlo nuovamente verso la strada.

«Certo. Cosa proponi? Hai già proposto di lasciarle mangiare i suoi piatti preferiti, sono aperta a nuove idee» Dico assottigliando le palpebre per analizzare il suo viso, che non so...mmh.

«Non saprei, fare quello che le piace? Cosa le piace? Cioè cosa facevate prima che...insomma lo sai» Goffa è l'espressione del suo viso e disagiata la lingua che s'impappina nelle corde vocali.

«Maksim provi interesse per Becka?» Sono schietta e il risolino di Alek mi colpisce i timpani, mentre lo stupore di Isaak me li lascia sussultare.

«No! Cosa?» Stridulo è il tono, dove il veloce sguardo che mi lancia strabuzza imbarazzato.

Kpokyc 2 (Croco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora