Kpokyc 2 (Croco)

Capitolo 37

ALEKSEJ 

Lotto con sforzo e determinazione, resisto e provo ad accettare la realtà così com'è.
La mente organizza e mette in atto il piano strategico che mi condurrà alla vittoria, ma l'animo e il cuore sono ciò che mi rendono vulnerabile.

Più resisto e più le difese si abbassano lasciando che tutto vacilli, mi ritrovo su una strada biforca, percorro due corsie, quella della mente e quella del cuore.
La mente studia, analizza e prende consapevolezza di ciò che è necessario per raggiungere lo scopo.
Ma quella del cuore è la strada che mi complica le azioni. Perché il percorso del cuore è pieno di emozioni, sensazioni, timori e di un'umanità che emerge lasciandomi barcollare e riempiendomi d'insicurezze che mi confondono fino al punto di contrapporre i due corsi in un'instabilità emotiva che mi sovrasta.

Oscillo, inciampo e la mano di Kyla tenta di rialzarmi, molto spesso è lei che mi tiene a galla, ma alcune volte vacillo nonostante colmi con le sue parole le incertezze del mio cuore.
E oggi più degli altri giorni percepisco il traballare delle mie cosce, di molte cose non vado fiero e quello che porterò a termine in questa giornata è qualcosa che mi accappona la pelle e mi fa disgustare di me stesso.
In vita mia non ho mai osato violentare una donna, e quando ero a capo della Bratva non l'ho mai permesso neanche a uno dei miei uomini.

Prima di conoscere Kyla ero un uomo senza scrupoli, e non avevo mai pensato al perché approfittare di una donna indifesa mi abbia sempre recato tanto fastidio.
Solo oggi tento di analizzare il mio disturbo, e forse tutto questo è legato alla donna che mi ha messo al mondo, so che era una puttana, forse non per scelta, e come tale avrà subìto delle violenze che hanno distrutto la sua esistenza.
E credo che sia proprio per questo che detesto e strapperei a morsi le palle di uomini ignobili che sfruttano il corpo di una povera donna inerme.

E anche se Novikov è un uomo che ha vissuto tutta la sua vita tra i peccati della fratellanza e il suo cuore è stato macchiato dai peggiori crimini, so che anche lui non ha mai abusato di una donna, e non merita che dilani la sua mente nel più indecoroso dei modi.
Non sono un padre, ma quando penso ai mostri che hanno violato l'innocenza della mia Kyla la follia mi annebbia la mente, e non oso immaginare quali emozioni possa percepire un padre nel sapere che a sua figlia è stata portata via l'illibatezza.
Ciò che sto per fare è tremendo, e anche se è tutta una finzione prego di riuscire a fare ammenda per questo piccolo ma ignominioso reato.

Dopo che Sean mi ha medicato e che Kyla ha coccolato il mio animo avvilito mi avvio verso il mio piano, gli indumenti della giovane giacciono ancora sul tavolo e tutti aspettano il mio ritorno per concludere lo stravizio di questa giornata.
Con dei movimenti lenti mi avvicino al tavolo, dove gli occhi che ricadono verso il gonnellino strappato e le mutandine macchiate del mio sangue mi lasciano battere il cuore in un palpito insostenibile per essere contenuto dal costato.

Indugio sugli abiti e ammetto a me stesso che raccoglierli nelle mie mani mi reca un intenso malessere.
La testa ricade su dei pensieri che devo assolutamente allontanare, il fatto che questi slip possano essere ancora caldi della genuina purezza di una quindicenne mi risucchia il cuore in delle sabbie mobile che m'infangano l'animo.
Qualcosa di viscido serpeggia nel mio stomaco, e i polpastrelli picchiettano sul tavolo per tentare di attenuare il travaglio che mi dolenzia ogni fibra del corpo.

Regolando la respirazione provo a placare il tremito del cuore, ho bisogno di ritrovare la freddezza e essere quello che tutti si aspettano. Il capo che li trascinerà fuori da tutta questa merda, perché anche se non sono più il capitano della Bratva resto comunque il leader di questa famiglia, una famiglia che si affida a me, perché io sono l'unico che può donare la libertà a tutti quanti.
Pertanto ritrovo l'audacia, rimonto sul volto la maschera del falco temerario e senza esitazioni afferro gli indumenti della ragazzina.