11

540 23 6
                                    





Questa mattina il fiore disegnato nella roccia era il Girasole. Ed era firmato con la lettera "L"
Scommetto che è una lettera in più del suo nome.

Mi ha detto: 'si chiama Girasole perché gira in base a dove è il sole.' Io li ho fatto un'altro centinaio di domande, e lui mi ha risposto: 'anche se se assomigliano è totalmente diverso dalla Margherita. Il girasole è molto più grande, i petali sono gialli, e il centro è marrone scuro' così ho approfittato, e gli ho detto: 'dimmi il tuo nome' lui è restato in silenzio, ha guardato il fucile che aveva nelle mani, e ha risposto qualcosa tipo: 'aspetta il prossimo fiore'.

Voglio che il tempo oggi passi alla velocità della luce, che si faccia subito sera, e che arrivi in fretta domani mattina.
Così che possa scoprire un nuovo fiore, e il nome della mia guardia. Il nome di H.

Prendo il pezzo di roccia in cui ha disegnato il girasole, e lo nascondo sotto il materasso del letto, insieme al disegno della rosa rossa, e a quello della Margherita.
Da oggi collezioni sassi con disegnati sopra i fiori.
Chi l'avrebbe mai detto.

Mi rialzo da terra, e mi volto di scatto verso la parete sinistra della stanza. Si sentono dei strani rumori. Non provengono dagli auto parlanti, ma dalla grata del condotto d'aria.
Mi avvicino al muro, appoggiando l'orecchio sulla parete.

«Principessa Killer, spostati se non vuoi essere schiacciata»
Balzo in aria, e mi allontano di scatto dalla parete.

Kenjiro solleva la grata, mette le gambe giù, e poi salta a terra. Scuote i capelli dalla polvere, e poi mi guarda sorridendo.
«Buongiorno»

«Buongiorno?!» Sbotto. Mi guardo intorno, per controllare che nessuna guardia lo abbia visto. E poi, dico: «Maledizione Kenjiro, se ti vedono che se qui, siamo entra...»
Non riesco a finire di sgridarlo, che lui mi prende per il braccio e mi trascina camminando spiccicato lungo le pareti della stanza, in modo da non essere visti dalle telecamere.
Poi mi tira in bagno. L'unico posto in cui non ci possono vedere.

«Dovresti ringraziarmi, principessa Killer.» Incrocia le braccia, e appoggia la schiena alla parete.

«Ringraziarti per aver rischiato di farci uccidere?»

«No, ringraziarmi per quello che ti sto per dire.»
Lo guardo confusa, e lui continua: «Quante cosa sai su questo posto?»

«So che ci tengono chiusi qui, e che noi siamo uno strabiliante errore che non doveva accadere. Che ci fanno test, che ci tengono d'occhio, e che non ci fanno uscire sulla superficie. E poi, che nessuno di noi non ricorda nulla.»

«Beh, allora non sai un bel niente. Questo fottuto posto è pieno di segreti, e di... cose strane.»

«In che senso? Quali... cose strane?» Lo guardo confusa, cercando di capire quello che mi sta dicendo.

«Fanno cose strane qui dentro. E poi, di notte non senti tutte quelle urla o versi?»

Lo guardo con due occhi grandi come la luna. Lo guardo sorpresa e spaventata allo stesso tempo.
«Di quali urla stai parlando?»

«Cazzo, allora solo io ad avere una cella di merda con trecento condotti ad aria per sentire tutte quelle robe.» Fa una pausa, abbassa ancor di più la voce, e dice: «Ogni notte, verso le due, fino alle quattro, si sentono delle urla e dei versi strani. Pure Yumi le sente. Provengono dai laboratori.»

«Fanno esperimenti a notte fonda?»

«Forse credono che dormendo non li sentiamo. Immagino che di giorno sarebbe un macello.» Si passa una mano tra i capelli, e poi continua: «Quelle urla, sono di uomini, donne, e persino bambini. Fanno qualcosa di fottutamente grosso qui sotto, e noi siamo qualcosa a cui tengono. Siamo importanti per loro.»

𝑺𝑯𝑨𝑻𝑻𝑬(𝑹𝑬𝑫) -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora