Stiamo correndo.
Stiamo scappando.Ci siamo nascosti dentro quel che ne resta di un edificio, e tra le fessure della macerie vediamo arrivare la macchina guidata dalle guardie della stazione.
«Come fanno a sopravvivere al caldo?» Chiede Kenjiro.
«Non possono, infatti. Stanno indossando delle tute che li coprono ogni centimetro di pelle. E per liberarci di loro... basterebbe farli uno squarcio nella tuta con un coltello, e in un men che non si dica saranno coperti di bruciature.» Ci spiega Hell.
«D'accordo, ma prima dobbiamo farli scendere dalla macchina.» Dice Kenjiro.
«Ho un'idea.» Dico.
«Non dobbiamo nasconderci, ma farci notare. Dobbiamo far vedere che siamo qui dentro. In modo che scendano per venirci a prendere, e noi potremmo strapparli le tute»«Quindi, in poche parole, saremo esche viventi...» Kenjiro fa ruotare il coltello nelle dita, e poi aggiunge: «Mi piace come piano, ma loro hanno i fucili. Ci ammazzeranno, cazzo.»
«No, devono portarci alla stazione vivi.» Afferma Hell.
«Siamo una risorsa troppo importante, non possono rischiare di perderci. Per questo motivo sono venuti a cercarci, rischiando la loro stessa vita. Hanno bisogno di noi, per i loro esperimenti.»Ci vogliono vivi.
E questo è un grande vantaggio,
Perché noi, invece, li vogliamo morti.«Sarà anche più difficile spararci da qui dentro. Questo edificio sta per crollare, dovranno anche fare attenzione a non rimanere sotto le macerie.» Fa Yumi.
«Allora facciamoci sentire, cazzo.» Kenjiro impugna due coltelli, e dice: «Sapete che diavolo ho fatto per un anno, chiuso in una cella?» Noi scuotiamo il capo. «Mi sono allenato nel lancio dei coltelli. Li rubavo dalle mensa, e giocavo al tira a segno con questi.» Li guarda, osserva le lame, «Direi che ora scopriremo se tutto ciò è servito a qualcosa.»
Si sporge fuori dall'edificio, urla qualcosa, e le cinque guardie escono dalla macchina.
Si girano, e lui lancia i coltelli, beccano gamba sinistra e destra di uno di loro.
L'uomo cade a terra, urlando per i dolore, e per il caldo che sta filtrano oltre la tuta.Una guardia alza il fucile, ed inizia a sparare colpi beccando le macerie. Kenjiro rientra dentro alla velocità della luce, e dice: «Direi che ci siamo fatti notare»
Le quattro guardie corrono verso di noi, così iniziamo a nasconderci tra le macerie dell'edificio.
Ma prima che potessero entrare, qualcuno spara ad una guardia un colpo secco dritto al cuore.
Una macchina si ferma proprio davanti alla loro, ed escono due persone coperte da una tuta, con in mano delle pistole.
Le guardie, e queste persone... si puntano le pistole contro, dimenticandosi di noi.
«Ma che diamine...» Borbotta Yumi.
«Chi sono loro?»«Non ne ho idea, ma quel che so è che stanno puntando le pistole contro le guardie.» Dice Hell.
Noi restiamo nascosti tra le macerie ad osservare quello che accade fuori, fino a che uno di loro entra dentro l'edificio, dicendo: «Uscite fuori, non vi faremo del male. Siamo dalla vostra parte, ragazzi.»
Usciamo dai nostri nascondigli, ci guardiamo tra di noi, ma nessuno osa mettere giù i coltelli.
«Come sappiamo che possiamo fidarci di voi?» Chiedo.«Abbiamo appena ucciso una guardia che vi vuole riportare alla stazione. Ma se preferite tornale la sotto, invece che venire via con noi fate pure»
Abbassiamo i coltelli.
«Dove ci porterete?» Chiede Hell.
«Al sicuro.»
Ed eccoci,
Eccoci che usciamo dall'edificio scortati dall'uomo che poco prima ha ucciso una guardia. Ci porta fino alla macchina, e ci fa sedere nei sedili posteriori.«Restate qui, faremo presto.» Chiude la portiera, e raggiunge la donna che sta parlando con le guardie della stazione. Non so cosa si stanno dicendo, non si sente niente da qui dentro. Ma so che le guardie abbassano i fucili, rientrano nella macchina, e se ne vanno via.
Perché se ne vanno così? Che cosa gli hanno detto per rinunciare a catturarci? Poco fa erano disposti a morire per riportarci alla stazione, e adesso se ne vanno come se nulla fosse?
Le due persone rientrano in macchina.
Uno di loro mette la macchina in moto, fa retromarcia, gira, ed adiamo via, nella direzione apposta a quella delle guardie.
Andiamo via,
Scappiamo,
E non sappiamo nemmeno dove.«Che vi siete detti?» Chiedo non potendone fare a meno. «Come li avete convinti ad andarsene?» Noi siamo preziosi per loro. Siamo una risorsa importante, non ci lascerebbero mai andare.
«Erano nel nostro territorio.» Risponde la donna al volante.
«Non avevano il potere per portarvi via, ora siete dei nostri.»«E chi cavolo siete voi?» Fa Kenjiro.
La donna fa una risatina. «Siamo quel che ne resta della razza umana.»
I miei occhi si sbarrano.
«Noi sopravvissuti alle radiazioni, alle tempeste solari, ci siamo radunati, e abbiamo fondato una comunità. Ci chiamiamo I Terrestri. Perché siamo quel che ne resta, degli abitanti del pianeta Terra. E voi, adesso, siete dei nostri. Non dovrete più scappare, più lottare, e cercare di non morire di sete. Adesso fate parte della nostra famiglia, e ci proteggeremo a vicenda.»
Non mi sono mai sentita più sollevata di così.
È un'emozione che non riesco neanche spiegare a parole, perché, come ha detto la signora, non dovremo più preoccuparci di sopravvivere, e di esaurire le scorte.Non tornerò più in una cella di trenta metri quadrati, non sarò più costretta a tenere una benda negli occhi, non sarò più obbligata a svolgere dei test, e non dovrò più ribellarmi a degli esperimenti.
Non sarò più costretta a disiderare di morire, pur di non soffrire come una volta accadeva.
Non sarò più costretta a scappare, a cercare di sopravvivere; e soprattutto, non sarò più costretta ad uccidere un uomo innocente, solo per il semplice scopo della conoscenza.Sarò libera. Sarò veramente libera, e forse, non sarò più considerata come un'errore, un'anomalia, un qualcosa di sbagliato, che non doveva nemmeno accadere.
Non sarò più considerata come una cavia da laboratorio, e non sarò più una "geneticamente modificata" della stazione.
Ma adesso,
Adesso sono una ragazza libera.
Una ragazza,
Che fa parte dei Terrestri.
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𝑺𝑯𝑨𝑻𝑻𝑬(𝑹𝑬𝑫) -𝒾𝓃𝒻𝑒𝓇𝓃𝑜 𝑒 𝓅𝒶𝓇𝒶𝒹𝒾𝓈𝑜-
Science Fiction🔥🥀PRIMO VOLUME DELLA (RED) SERIES 🥀🔥 [COMPLETA. Pubblicata: 30/4/2024] «𝙄'𝙙 𝙡𝙚𝙩 𝙩𝙝𝙚 𝙬𝙤𝙧𝙡𝙙 𝙗𝙪𝙧𝙣, 𝙛𝙤𝙧 𝙮𝙤𝙪. 𝙄'𝙙 𝙡𝙚𝙩 𝙩𝙝𝙚 𝙬𝙤𝙧𝙡𝙙 𝙗𝙪𝙧𝙣 𝙛𝙤𝙧 𝙮𝙤𝙪, 𝙢𝙮 𝙡𝙤𝙫𝙚.» Una guardia, e una prigioniera. Lui la conosce...