22. Blood, sweat, tears

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Buonasera cuoricini❤️‍🔥

Siete pronti?
Vi consiglio una bella tisanina calda con tanta camomilla...

Ricordatevi come sempre di lasciare la stellina, vi vedo che non lo fate 👀

Prendete un bel respiro e...

Buona lettura🩸



Per me lei era notte, di quelle d'estate in cui le lucciole danzano nei boschi indisturbate, in cui la brezza ti avvolge facendoti rabbrividire dal piacere, in cui corri in mezzo alla strada deserta seguendo la linea tra le corsie calpestando l'asfalto e scalciando via i sassolini, in cui infili le mani nella sabbia ancora tiepida e ti togli i vestiti per andare sott'acqua a sentire solo il suono dei tuoi pensieri, di quelle che vorresti non finissero mai più.



Per me lei era notte, di quelle d'estate in cui le lucciole danzano nei boschi indisturbate, in cui la brezza ti avvolge facendoti rabbrividire dal piacere, in cui corri in mezzo alla strada deserta seguendo la linea tra le corsie calpestando l'as...

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Avevo sempre creduto il destino di ognuno di noi fosse già scritto negli astri che illuminavano le notti buie e serene, e che qualsiasi cosa noi facessimo per tentare di modificarlo contribuisse solamente a realizzarlo.

Era liberatorio in fondo pensare che noi non potessimo interferire in alcun modo con decisioni più grandi di noi, che potessimo solo aspettare e lasciarci trasportare da ciò che era stato deciso in un conclave di stelle scoppiate in frammenti luminosi sopra le nostre teste.

Ed io lo avevo accettato il mio destino, nonostante sembrasse prendersi gioco di me e volermi vedere annaspare alla ricerca di una via d'uscita che lui stesso aveva murato per assicurarsi io non scappassi.

Ora ero faccia a faccia con lui, testa a testa con la morte in una corsa dove la linea di partenza coincideva con la bandiera d'arrivo che vedevo sventolare in lontananza.

Era una scommessa con dadi truccati e tinti di un rosso vermiglio che rimandava alla penitenza del perdente, ed io colavo sconfitta ad ogni battito cardiaco, come sangue fresco su ceneri impenitenti.

Sentivo un caldo smisurato, ogni respiro mi costava uno sforzo disumano, la gola mi bruciava e non riuscivo a tenere gli occhi del tutto aperti.
I ricordi iniziarono ad invadermi come un fiume in piena, più prepotenti e subdoli che mai, senza lasciarmi via di scampo.
Li accolsi con pura rassegnazione, con la tranquillità di chi sa di non aver ancora sofferto abbastanza e lascia che ogni fibra di dolore si avviluppi attorno al cuore fino a comprometterlo abbastanza da provocare fitte disumane, ma non per porre fine a quella punizione meritata.

Chiusi gli occhi, sperando tutto finisse presto.

Le lacrime che scappavano tra le ciglia mi si seccavano sulle guance roventi, l'aria era sempre più irrespirabile e mi sentivo maledettamente sola in tutto quell'inferno.

𝚩𝐋𝚨𝐂𝚱𝐎𝐔𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora