40. Tonight is gonna be the loneliest

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Era straordinariamente devastante, quello che avevo scoperto di poter arrivare a fare da quando non avevo più dovuto guardarmi allo specchio

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Era straordinariamente devastante, quello che avevo scoperto di poter arrivare a fare da quando non avevo più dovuto guardarmi allo specchio.
Mai più.



«E tu vieni con quell'affare?» il tono esasperato e derisorio mi fece vibrare i timpani per la decima volta nell'arco di pochi minuti

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«E tu vieni con quell'affare?» il tono esasperato e derisorio mi fece vibrare i timpani per la decima volta nell'arco di pochi minuti.

«Punto primo, non è un "affare" ma un peluche» voltai gli occhi al cielo, cercando di mantenere la calma per non tentare l'omicidio prima del decollo.
«E punto secondo, se per te è un problema puoi sempre rimanere a terra. Penso riusciremo a sopportare la tua assenza senza troppa fatica.»

Superai Ethan evitando di colpire il borsone che si teneva in spalla, ed iniziai a salire la scaletta del jet privato che ci stava aspettando, una mano che scorreva leggera sul corrimano per reggermi in caso avessi perso l'equilibrio, l'altra che teneva stretta la zampa morbida dell'orsacchiotto.

Era finalmente arrivato il momento.

Non avevo mai preso un aereo, figuriamoci un jet privato di lusso, e quando fui a bordo le sinapsi mi si sconnessero alla vista delle enormi poltrone reclinabili in pelle beige sistemate accanto ai finestrini, con a fianco tavolini in legno e bicchieri in cristallo pronti per essere riempiti da una bottiglia di Moët & Chandon immersa in un secchiello d'argento colmo di ghiaccio.

Strabuzzai gli occhi quando mi accorsi ogni poltrona potesse essere divisa dal resto della cabina da dei pannelli in legno spesso che creavano delle postazioni con ancora più privacy, e rimasi pietrificata senza sapere come muovermi all'interno di quello spazio anche quando Ethan mi diede una spinta volontaria per togliermi di mezzo e raggiungere il suo sedile.

«Dove mi metto?» chiesi imbarazzata a Nate quando mi raggiunse posandomi dolcemente una mano sul fianco.

«Dove vuoi, tra cinque minuti decolliamo» mi avvertì lasciandomi un bacio tra i capelli, ma non appena provò ad allontanarsi facendo scivolare la mano sul mio corpo, la afferrai e strinsi tra le mie dita.

𝚩𝐋𝚨𝐂𝚱𝐎𝐔𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora