34. Until it ends, there is no end

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Per lei, avrei voluto le mie scelte fossero state diverse

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Per lei, avrei voluto le mie scelte fossero state diverse. Ma sapevo che solo se avessi sbagliato sanguinando avrei potuto sfiorare la parvenza di sentirla mia.



I secondi scorrevano inesorabilmente eterni e al tempo stesso infinitamente brevi, rintoccandomi in un cuore che tentava di rimanere in vita comandato dall'unico briciolo di ragione che mi era rimasto, dall'unica motivazione che avrebbe potuto rip...

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I secondi scorrevano inesorabilmente eterni e al tempo stesso infinitamente brevi, rintoccandomi in un cuore che tentava di rimanere in vita comandato dall'unico briciolo di ragione che mi era rimasto, dall'unica motivazione che avrebbe potuto riportarlo a battere anche se fosse morto per ore intere.

Lei.

Quel connubio astrale di cicatrici spolverate di stelle e fantasie oniriche, quel corpo unico e soprannaturale che avrei percorso centimetro dopo centimetro negli angoli remoti della mia mente, quelle labbra che se mi avessero costretto a dimenticare tutto sarebbero rimaste limpide e reali nella mia mente e sulla mia pelle, quella creatura troppo bella e corrotta persino per il migliore dei mondi possibili.

E ora la stavo vedendo smettere di lottare, lasciarsi sopraffare dalla paura che se la divorava solo per il terrore di poter perdere un'anima di cristallo e di non poterla più infestare di incubi.

Era inconcepibile, finché fossi esistito, che Arabella potesse arrendersi a quel mondo che tentava di soffocarla per invidia, per ristabilire quell'ordine malato secondo cui un angelo battezzato dal diavolo stesso potesse stare solo all'inferno fino a soccombere tra le fiamme.

Ma quei servitori oscuri mandati per farla cadere a pezzi non avevano tenuto conto lei tra le fiamme ci fosse nata, e l'inferno stesso fosse finito per inginocchiarsi ai suoi piedi.

E non avevano tenuto conto avrebbe incontrato me, che avrei raso al suolo con il fuoco galassie intere pur di tenerla al sicuro.

Non sapevo se gli incubi da cui scappavamo fossero gli stessi, ma potevo leggere ovunque su di lei le avessero portato via molto ma non tutto, e stesse inconsciamente lottando per vivere lo stesso, che non avrebbe accettato una sconfitta dopo i sacrifici disumani a cui era sopravvissuta.

𝚩𝐋𝚨𝐂𝚱𝐎𝐔𝐓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora