Capitolo 17

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Chiusi il pesante libro della nonna con un sonoro tonfo e ciò fece voltare la vecchia Soraya intenta a leggere i suoi tarocchi

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Chiusi il pesante libro della nonna con un sonoro tonfo e ciò fece voltare la vecchia Soraya intenta a leggere i suoi tarocchi. Lo stava facendo molto spesso da quando eravamo tornate dall'attacco nel bosco. Alla vista dei due Shen era completamente sbiancata, non per Xavier, ma per Malaky che scostante e terribilmente irriverente, aveva mostrato a pieno il suo carattere ribelle e folle. Avevamo parlato tutti assieme, raccontato ciò che era accaduto e curato la ferita di Ivory con delle strane erbe. Avrei voluto chiamare un'ambulanza, ma Soraya, con la sua determinazione instancabile, si era opposta a quell'idea fino allo sfinimento. Dopo aver bendato la ferita di Ivory con i materiali che avevamo a disposizione, quest'ultima si era ritirata nella sua minuscola "stanza", cercando di trovare un momento di pace e riflessione in quella situazione caotica. Soraya, da parte sua, aveva infine acconsentito a far rimanere gli Shen, ma aveva specificato chiaramente che sarebbe stato solo per un breve periodo.

«Qualcosa non va, cara?» Domandò perspicace lasciando scivolare gli occhi bianchi sulla mia figura seduta al tavolino. Sospirai, sarebbe stato impossibile negarle i miei pensieri, tanto valeva essere sinceri.

«Ho studiato ogni forma degli Shen e ce ne sono davvero molte. Alcuni li ho persino incontrati, come i Comuni, quelli sotto forma fumogena, i Wendigo in quella strana forma e i Demonium, come Xavier...» A pensarci bene, ne avevo visti fin troppi da quando nella ma vita era entrato Xavier. Improvvisamente mi domandai se sarebbe mai finita, se lui un giorno se ne sarebbe andato davvero e cosa ne sarebbe stato di me.

«E cosa non ti torna?»

«Come può un'anima umana divenire...Questo» sussurrai l'ultima parola sentendo la gola contrarsi, come a volere rifiutare quel termine troppo secco e duro con cui mi ero riferita allo Shen. Soraya sorrise dolcemente e abbandonò l'ultima carta sul minuscolo mobiletto sotto la finestra.

«L'Altrove non è poi così diverso dal mondo mortale. Come noi viviamo seguendo gerarchie e regole, anche loro lo fanno e per portare il controllo nel caos in cui vivono.»

«Ciò non spiega come un'anima diventi Shen...» Lei continuò a sorridere per quella mia intromissione piccata e ciò mi fece intuire che vi fosse abituata, forse perché anche Ivory era stata una tipa difficile da "educare".

«Quando l'uomo muore, il suo spirito vaga nell'Altrove, finché il Traghettatore non lo accompagna al cospetto di Lui. Solo allora, a seconda della tempra dell'anima, viene stabilito se la creatura meriti di essere salvata o condannata alla vita eterna.» Le parole "Traghettatore" e "Lui" risuonavano nella mia mente come un campanello di allarme, evocando una serie di domande e inquietudini che non riuscivo a ignorare. Con un impulso quasi automatico, mi ritrovai a sfogliare nuovamente il manuale della nonna, quel libro antico che custodiva saggezze e segreti di un passato dimenticato. Le mie dita scivolavano sulla carta ingiallita, leggere e tremanti, in cerca di risposte che sembravano sempre sfuggenti, ma nonostante la mia frenesia, non riuscivo a trovare il passaggio corretto che mi avrebbe condotta alla verità.

Shen-L'ombra del dannatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora