I° VOLUME
Juno è all'apparenza una ragazza normale, ma una notte, mentre sta tornando a casa, il ciondolo regalatole dalla nonna per il suo compleanno si illumina e la porta a sbandare, investendo qualcuno o qualcosa. Al mattino, nel suo appartament...
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Presente...
Quando mi palesai nella cucina, questa era un caos. Il tavolo era cosparso di carte, libri e candele varie. Ivory sedeva sulla sedia a capotavola leggendo con attenzione un manuale alto quanto tre mattoni messi assieme. Al suo fianco, occupata a sistemare del cibo nella credenza, Soraya si destreggiava con apparente tranquillità. Era strano vedere una donna privata della vista, riuscire a visualizzare ciò che la circondava attraverso l'uso dei suoi doni da Sorella. Non mi era mai capitato di assistere a un tale dono.
«Non c'è niente che dica come chiudere una falla e riportare indietro i Mortou!» Sbottò la giovane sbattendo un pugno sul tavolo. Mi voltai a guardarla e mi stupii quando mi resi conto che Juno non era al suo fianco a impicciarsi della faccenda.
«Dov'è Juno?» Chiesi aggrottando la fronte. Ivory sollevò la testa di scatto e puntò lo sguardo rossastro su di me, nel farlo, la ciocca chiara dei suoi capelli scivolò sul suo viso in maniera scomposta.
«Credo sia andata dalla nonna, almeno così mi aveva detto questa mattina.»
«Ma è tardi» le feci notare. Lei scrollò le spalle e tornò a guardare le sue carte. Quelle due avevano davvero un rapporto di amicizia strano. L'amica scompariva e lei non si impegnava neppure a domandarsi dove potesse essere finita. Se non si fosse rivelata utile per le sue conoscenze, le avrei torto il collo da tempo. Una mano si posò sulla mia spalla, spingendomi appena indietro. Non impiegai molto a capire a chi appartenesse, perché la testa scura di Malaky mi superò.
«Quietati» mi ordinò, indicandomi con gli occhi le mani, dove artigli affilati erano fuoriusciti a causa dei miei istinti rabbiosi. Lo guardai aggirare il tavolo e poggiare le mani ai lati della biondina. La ragazza arrossì di colpo a quel gesto del demone, ma lui non parve farci caso, abbassò la testa e la avvicinò a quella di lei, quel tanto che le permettesse di leggere gli scritti.
«La tua vicinanza mi disturba» ringhiò minacciosa, facendolo ghignare.
«Interessante e dimmi, ti disturberebbe anche se ti dicessi che ho la soluzione ai tuoi problemi?» Malaky era un vero stronzo. Ero certo che avesse avuto la risposta a ogni problema da tempo, ma che si fosse divertito a restare in silenzio per puro divertimento e, i miei dubbi si confermarono nel momento in cui, alla vista della ragazza che drizzò le orecchie e l'attenzione sul demone, lui sorrise lascivo.
«Sai come chiudere la falla?» Tutti restammo in silenzio, anche Soraya parve interrompere la preparazione della cena. Malaky si scostò da Ivory e sospirò.
«Magdalena ha usato la magia del sangue. Basterebbe ucciderla per far richiudere la falla automaticamente e riportare indietro ogni demone uscito fuori.»
«Non possiamo farlo» dissi all'improvviso. Juno non lo avrebbe permesso.
«E perché mai?» Chiese Ivory scettica. Ero certa che quei due se la intendessero fin troppo.