Era tutto così surreale intorno a me che persino le emozioni sembravano esplodere con intensità. Il respiro affannoso rimbombava nella mia testa come un tamburo impazzito, mentre gli oggetti che superavo a corsa sembravano animarsi, muoversi verso di me, oscillare come se fossero posseduti. Salì le scale del condominio a tre gradini alla volta, spalancando il portone di vetro che esplose contro il muro con un fracasso assordante. Una civetta gridò alla notte, il suo richiamo echeggiò nell'aria e mi fece sobbalzare dal terrore. Le voci ovattate dei vicini si trasformavano in un coro fastidioso e minaccioso. Correvo lungo le scale, ansimando come una bestia braccata, con un solo pensiero fisso nella mente: trovare Xavier.
Le mani tremarono quando con insistenza provai a inserire nella toppa della serratura le chiavi. Il loro tintinnio fu così intenso che fui costretta a inclinare la testa, poi la porta si spalancò e le gambe nude e pallide di Ivory si palesarono all'istante. Indossava dei pantaloncini corti di un color fuxia davvero acceso e una canotta grigia che lasciava vedere la fasciatura della ferita. Aveva l'aria assonnata, ma non per questo meno imbronciata.
«Mio Dio, ma cosa succede? Hai visto un fantasma?» Chiese, facendosi da parte. Schizzai in casa come se qualcuno mi stesse seguendo e sbattei immediatamente quel pezzo di legno, assicurandomi poco dopo che fosse ben chiuso.
«Dov'è Xavier?» Domandai ansimante, sentendo il sudore colare lungo la mia fronte. Ivory mi squadrò con aria perplessa e poi scrollò le spalle.
«Non lo so, non lo vedo da quando...» Non le diedi tempo di aggiungere altro. Dovevo trovarlo e c'era un modo per richiamarlo a me. Senza pensarci troppo scivolai lungo il corridoio in tutta fretta e spalancai la mia camera. Nell'oscurità uno strano scintillio rossastro mi fece annaspare. Mi gettai ai piedi del comodino e afferrai quella collana con tutta la forza che avevo in corpo. Supplicai che mi raggiungesse. Pregai che arrivasse da me il prima possibile e piansi, lasciando che le lacrime scivolassero sulla fredda pietra rovinata.
«Ti prego, ti prego...»
«Juno, cosa stai combinando?» La voce di Ivory arrivò quasi ovattata alle mie orecchie. Stringevo il gioiello con così tanta forza che sentii il metallo penetrare nella carne delle mie mani. Xavier era in pericolo. Lei aveva il suo aspetto. Non potevo aspettare di vederlo, dovevo assicurarmi che stesse bene.
«Xavier!» Gridai, con tutta la forza che mi era rimasta in corpo, ma la collana non emise nessun bagliore. La mano calda di Ivory afferrò le mie e tentò di abbassare la presa sull'oggetto. I suoi occhi erano preoccupati, potevo vedere chiaramente una linea serrata delle labbra, tipica espressione di chi non ha idea di come agire in una situazione del genere.
«Adesso mi stai preoccupando, si può sapere cosa è successo?»
«Devo chiamarlo, devo trovarlo...» Borbottai, sentendo l'aria mancare nei polmoni. Era colpa mia se lui se n'era andato e in quel momento il pensiero che fosse potuto accadergli qualcosa di terribile mi lacerò l'anima.
STAI LEGGENDO
Shen-L'ombra del dannato
ParanormalI° VOLUME Juno è all'apparenza una ragazza normale, ma una notte, mentre sta tornando a casa, il ciondolo regalatole dalla nonna per il suo compleanno si illumina e la porta a sbandare, investendo qualcuno o qualcosa. Al mattino, nel suo appartament...