I momenti bui sono imprevedibili, arrivano senza che tu possa rendertene conto e sono capaci di bloccare il tempo rendendo tutto statico e terribilmente eterno, come quegli attimi d'attesa nella roulotte. Dalla finestra, nascosta dietro la tenda, osservavo quelle strane donne guardarsi intorno. Una in particolare spiccava più delle altre. Era alta, molto magra, lo si notava dal volto triangolare e spigoloso. I suoi occhi rossi erano contornati da ciglia folte e di un giallo paglierino che rendeva il suo volto pallido ancora più strano. Appariva composta, rigida e terribilmente dura tanto era seria l'espressione che aveva assunto. I capelli bianchi erano raccolti in un magnifico e ordinato chignon, che risaltava l'eleganza del pantalone a palazzo e la camicetta bianca. Più la guardavo e più percepivo uno strano sentore. Che fosse pericolo? Per un'istante fui quasi certa che i nostri occhi si fossero incontrati, ma su solo una lieve percezione, perché la mano di Xavier strattonò la tendina della finestra, fino a coprire la mia visuale. Lo fissai con le sopracciglia aggrottate, confusa dal suo atteggiamento, ma lui si limitò a fissarmi, come se non ammettesse repliche.
«Non possiamo farle attendere, devo uscire.» Soraya afferrò la maniglia della porta, ma la mano di Ivory fu più lesta e la fermò.
«Non osare! Non da sola!»
«Mi accompagnerai tu?» Il silenzio calò con prepotenza e il corpo di Ivory tentennò sotto i nostri occhi. Osservai la sua mano tremare e abbandonare la presa sulla donna, poi, come se fosse stata colpita alla testa, indietreggiò traballando e lasciandosi andare con il corpo sulla sedia vicino al tavolo. Soraya increspò le labbra in una specie di smorfia e i suoi occhi vitrei scivolarono verso la figura sottile di Ivory.
«Come credevo. A volte i demoni vanno affrontati e non solo quelli che escono dall'Altrove. Là fuori ce ne sono molti altri e di diverse forme, Ivory.» Poi la sua mano tornò ad appoggiarsi alla porta e non appena la aprì, venne inghiottita dalla luce esterna.
«Non possiamo lasciarla andare da sola!» Esclamai sconvolta nel vederla uscire. Le mie gambe si mossero da sole e senza rendermene conto urtai contro il corpo massiccio di Xavier. Lui non si mosse, restò immobile, finché qualcuno non afferrò il mio braccio e mi strattonò indietro.
«Non osare seguirla.» Ringhiò Malaky spingendomi verso la parete. La mia schiena cozzò contro la lamiera e una lieve fitta di dolore iniziò a propagarsi sulla mia carne. Udii appena un ringhio, prima che il massiccio corpo del demonio in nero venisse spostato di peso da quello di Xavier.
«Toglile le mani di dosso!» Li osservai afferrarsi reciprocamente. Xavier digrignava i denti come un animale famelico e Malaky lasciava scintillare i suoi occhi con un brivido di divertimento sadico nascosto, appena, dal sorriso sornione.
«C'è qualcosa di strano in lei...» Sibilò il demonio in nero inclinando la testa. Avrei voluto ascoltare la risposta di Xavier, ma non potei farlo, perché la mia attenzione fu catturata dal corpo rannicchiato di Ivory sul pavimento. Le mani avevano afferrato la testa e spettinato completamente i magnifici capelli. Tremava come una foglia mossa dal rigido vento invernale. Le esili spalle sobbalzavano e il respiro sembrava così pesante che per un attimo pensai facesse fatica a incanalare l'aria nei polmoni.
«Ivory?» La chiamai gettandomi ai suoi piedi. La mia voce attirò l'attenzione dei due litiganti, che si voltarono verso di noi con aria dubbiosa. Le dita delle mani erano così rigide sulla sua testa che parvero sbiancare. La guardai con attenzione, gli occhi rossi ricoperti da uno spesso velo di lacrime che scivolavano leste e copiose lungo le guance pallide. Le labbra tese e martoriate dai denti candidi e quello sguardo vitreo che sembrava essere stato catturato da qualcosa. Le afferrai le mani e le strinsi tra le mie, ma non ottenni alcuna reazione da parte sua.
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Shen-L'ombra del dannato
ParanormalI° VOLUME Juno è all'apparenza una ragazza normale, ma una notte, mentre sta tornando a casa, il ciondolo regalatole dalla nonna per il suo compleanno si illumina e la porta a sbandare, investendo qualcuno o qualcosa. Al mattino, nel suo appartament...