Un boato ruppe il silenzio, come un colpo di cannone, un suono profondo e rimbombante che sembrava provenire dal cuore della terra. L'aria vibrava, e il terreno sotto i piedi tremava, come se fosse stato colpito da un'improvvisa ondata di energia. Le rocce intorno a noi tremolarono. Un'onda d'aria si propagò, sollevando polvere e detriti, mentre l'eco si disperdeva tra le montagne, lasciando dietro di sé un suono inquietante, quasi spettrale.
«Magdalena!» Urlò Xavier voltando la testa nella direzione del frastuono. Non riuscii a dire niente, perché il demone scomparve nel nulla. Senza rendermene conto i miei piedi presero a muoversi freneticamente verso il luogo in cui la prima volta conobbi il vero volto della donna. Mi arrampicai sulla roccia, scivolando, graffiandomi la pelle, ma quando raggiunsi la cima, il mio cuore ebbe un sussulto. Il sigillo disegnato sul terreno scintillava di una luce pulsante, il varco semi aperto lasciava procedere alcuni demoni verso la libertà, mentre Magdalena e Xavier combattevano sotto di loro. La Sorella sollevò un macigno con i suoi poteri e lo scagliò sul demone. Xavier provò a schermarlo con la telecinesi, ma Magdalena lo scaraventò lontano con una vampata di fiamme. Il corpo dello Shen si schiantò al suolo. Tremai, quando il suo dolore si propagò dentro di me. Un urletto lasciò le mie labbra serrate e l'attenzione di Magdalena piombò su di me. La vidi, con gli occhi che mi si velavano dalle lacrime, avanzava lentamente verso di me, l'espressione soddisfatta e vittoriosa. Mi ritrovai a osservare l'anello al mio anulare. Dovevo imprigionarla nel cristallo al più presto. Soffocai un lamento nel tentativo di mettermi in piedi e barcollai. Il corpo di Magdalena era così vicino che potevo annusare l'odore di biancospino del suo profumo. Qualcosa di lato balzò sulla donna. I due corpi rovinarono a terra sotto il mio sguardo che, piano piano, rimetteva in evidenza le figure che lottavano. Magdalena sferrò un calcio alla creatura sopra di lei e questa cadde di lato. Una fitta allo stomaco mi fece piegare in avanti, come se fossi stata io a essere colpita. I miei occhi vagarono a dove qualche istante prima avevo avvistato Xavier, ma non lo vidi e solo allora compresi: quella bestia deforme era lui.
«Eccolo il tuo vero aspetto. Quello di un mostro» sibilò la donna rialzandosi. La creatura demoniaca, priva di pelo, con una pelle grigia e lucida che rifletteva la luce in modo inquietante, emise un verso stridulo. Le lunghe braccia si allungarono mostrando gli artigli affilati e ricurvi. La struttura del corpo, magra e nodosa, con ossa che sembravano quasi sporgere sotto la pelle, rendevano ogni movimento sinuoso e inquietante. Piegato davanti, come un animale a quattro zampe, potei notare la schiena scheletrica da cui fuoriuscivano delle strane ossa curve. Osservai il demone comprendendo solo allora di chi si trattasse davvero e ne ebbi la certezza assoluta quando i suoi occhi gialli si allungarono su di me. Mi guardò e così feci io. Quella era la sua vera natura. Durò un solo istante, quel momento in cui il tempo sembrò arrestarsi, poi tutto tornò a scorrere. Xavier balzò nuovamente sulla donna, lei scartò di lato e i due ripresero a lottare. Fu allora che la mia mano afferrò il foglio di carta. In quel momento cruciale, la mia mano afferrò il foglio di carta, il cuore mi pulsava nelle orecchie. Era il momento giusto. Senza pensarci due volte, mi morsi il pollice, sentendo il dolore acuto del morso. Una goccia di sangue scivolò veloce lungo la mia mano e la posai con decisione sulla pietra dell'anello. Presi un profondo respiro e iniziai a recitare le parole. Lo sguardo attento sui due avversari. Magdalena si accasciò d'un tratto e Xavier sembrò approfittarne per prendere il respiro. La donna voltò lo sguardo verso di me e sentii mancare l'aria nei polmoni. I suoi occhi rossi si assottigliarono e un ringhio mesto uscì dalla sua bocca. Xavier tentò di intervenire, ma proprio in quel momento, strani viticci cominciarono a fuoriuscire dal terreno, strisciando come serpenti, avvolgendosi intorno a lui e bloccandolo. In preda al panico, si dimenò, ma i legami erano implacabili. Continuai a ripetere le parole del foglietto, la mia voce tremava di tensione. Mancava davvero poco. Ma quando Magdalena si avvicinò, il terrore mi sopraffece e farfugliai qualcosa di incomprensibile. Un crepitio echeggiò nell'aria, come il rumore di vetri che si rompono. Abbassai lo sguardo sulla mia mano, e il cuore mi si fermò: il cristallo si era spezzato a metà.
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Shen-L'ombra del dannato
МистикаJuno è all'apparenza una ragazza normale, ma una notte, mentre sta tornando a casa, il ciondolo regalatole dalla nonna per il suo compleanno si illumina e la porta a sbandare, investendo qualcuno o qualcosa. Al mattino, nel suo appartamento, un giov...