Mi stiracchiai sul sedile del passeggero, mentre l'auto sfrecciava sull'asfalto. Ivory stringeva con così tanta forza il volante della sua cinquecento che le nocche erano diventate bianche. La guardai, per poi lasciarmi andare a un sospiro stanco. Gli occhi mi pizzicavano e la testa doleva così forte che sembrava quasi che una scimmia impazzita vi fosse entrata dentro per divertirsi. Mi ero svegliata così tante volte durante la notte che avevo perso il conto, non di quanto spesso i miei occhi si fossero aperti sul soffitto, ma di dove mi ero ritrovata. Mi ero svegliata in cucina, poi in bagno, sul balcone e poi all'improvviso avevo sentito l'aria umida del mattino sulla pelle e quando avevo spalancato le mie gemme verdi, quasi non avevo urlato nel mezzo del parcheggio del condominio. Non avevo mai avuto problemi di sonnambulismo in vita mia, ma quella notte avevo sperimentato una novità. Ivory svoltò in una stradina di campagna e io mi ritrovai a sbadigliare.
«Pensi che tua nonna sappia come aiutarci?» Le chiesi per spezzare il silenzio che era calato su di noi da ore. Lei morse con rabbia il labbro inferiore e pensò attentamente qualche secondo, prima di rispondere.
«No, è stata sincera l'ultima volta. Mandarci via era l'unica cosa che riteneva giusta da fare.»
«Allora... Forse nella profezia ci sarà il modo di chiudere quella falla?» Continuai incalzante.
«Non lo so, Juno! Ora smetti di parlare che mi distrai!»
«Se vuoi posso guidare io.» Proposi ottenendo un'occhiataccia rossa da parte sua.
«Ricordi dove si trova la tua macchina?»
«Dal demolitore... Ma non a causa mia!» Sbottai infastidita, rievocando l'accaduto di qualche settimana prima. La mia auto aveva deciso di abbandonare questo mondo, proprio nel momento meno opportuno, come se avesse avuto un suo piano segreto per scomparire. Ricordavo ancora il suono stridente del motore che si fermava a ogni salita, come se stesse gemendo per l'ultimo sforzo, mentre io rimanevo lì, incredula, a chiedermi se avessi mai dovuto iniziare a considerare il trasporto pubblico. Alla fine, era stato un bene che la cosa si fosse chiusa in quel modo, dopotutto non mi sarei mai decisa a rottamarla e, fortunatamente, Ivory aveva messo a disposizione la sua auto, un vecchio modello che sembrava avere più personalità di molti dei miei amici. Ogni volta che la accendevamo, c'era un momento di suspense: il motore ruggiva come un leone addormentato che si stava svegliando, e non parliamo dell'aria condizionata, che sembrava più un venticello di primavera che un sistema refrigerante, ma era sempre meglio che andare a piedi.
«E di chi?» Si intromise una voce maschile alle nostre spalle. Ivory gridò, ruotando istericamente il volante, prima a destra e dopo a sinistra, poi improvvisamente la macchina frenò di colpo. I nostri corpi vennero sbalzati verso il cruscotto e il volante, attutiti dalla cintura di sicurezza che premette con forza sulla nostra carne. Presi un profondo respiro e voltai la testa nella direzione dei seggiolini posteriori, dove i due demoni sedevano tranquillamente e con l'espressione più innocente che potessero assumere.
«Vedi?!» Esclamai verso la Sorella, indicando i due furfanti. Malaky ghignò divertito e sistemò il colletto del giaccone scuro di pelle che indossava, non potei fare altro che pensare che gli desse un'aria misteriosa e allo stesso tempo seducente, ma la mia attenzione venne presto catturata dal suo accompagnatore. Seduto comodamente sul sedile, Xavier reggeva la testa con l'indice e le nocche della mano. L'espressione annoiata e allo stesso tempo attenta su di me. Mi ritrovai ad arrossire, involontariamente, e sperai che non avesse notato le mie guance colorarsi di rosso.
«Che cosa ci fate voi qui? Eravamo rimasti che ci saremmo trovati al campo!» Sergente Ivory partì subito all'attacco rivolgendo la sua attenzione totalmente su Malaky che, sadicamente, si era avvicinato al sedile della bionda poggiando il braccio sulla mia poltroncina.
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Shen-L'ombra del dannato
ParanormalI° VOLUME Juno è all'apparenza una ragazza normale, ma una notte, mentre sta tornando a casa, il ciondolo regalatole dalla nonna per il suo compleanno si illumina e la porta a sbandare, investendo qualcuno o qualcosa. Al mattino, nel suo appartament...