Capitolo 1

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Non è facile cambiare abitudini, specialmente quando vieni catapultata dall'altra parte del mondo per un capriccio di tua madre. Ero stanca, sfinita. L'unica cosa che volevo da quel viaggio tremendo era poter arrivare a casa e successivamente poter vedere la mia migliore amica. Una cosa positiva a tutto quello che mi stava accadendo, era che potevo tornare a passare del tempo con Bella, come qualche anno fa prima che lei partisse per la California. Esatto, mi stavo dirigendo in California, più precisamente a Santa Barbara e forse qualcun altro al posto mio avrebbe fatto i salti mortali, ma a me quella situazione non piaceva. Ci stavamo traferendo a casa del compagno di mia madre e la cosa non mi andava giù perché ero stata sradicata da casa mia, senza che qualcuno avesse chiesto la mia opinione. Non era una novità che non fossi felice della cosa ma l'avevo fatto per mia madre, perchè ero a conoscenza del fatto che vicino a Pedro, il suo compagno, era più felice.

Eravamo in viaggio da circa due ore e Bella mi stava torturando per telefono, chiedendo quanto mancasse al mio arrivo, diventando insopportabile come Ciuchino in Shrek.

<<Amore tra circa dieci minuti arriviamo>> disse mia madre, la quale era meravigliosamente dolce e stava cercando di adularmi in qualche modo

 << Appena arriviamo mi vedo con Bella. E' da un anno che non la vedo, spero non avrai nulla da ridire>> le risposi io, con gli occhi dolci in modo da non farmi rimproverare.

 << Maria, ti avevo detto che stasera sarebbe stata la prima cena di famiglia, ci tenevo.>> mi disse lei, delusa. 

<<Mamma, da oggi in poi vivremo con Pedro, ci saranno un sacco di cene di famiglia, mica sarà l'ultima>> le risposi. 

<<Certo, non sarà l'ultima ma stavolta Pedro era riuscito a convincere David a staccare prima dallo stage >> 

Non ne potevo più. Non facevo altro che sentire parlare di Pedro, del figlio di Pedro che si chiamava David e perciò decisi di troncare la discussione, basandomi sul silenzio, quando mia madre aprì con un telecomando, uno dei cancelli più alti e grandi che avessi mai visto. 

Scendemmo dalla macchina e vidi Pedro avvicinarsi a mia madre mentre le sussurrò ''mi sei mancata'' in modo da non farsi sentire. Lui era davvero tenero con mia madre e lei sembrava un'adolescente nel mezzo del primo amore. Salutai Pedro e lui mi presentò Aleandra, la governante di casa, nonché cuoca e William, il maggiordomo. <<Tesoro, sono felice di vederti, spero che il viaggio non sia stato pesante.>> mi disse Pedro, cercando di risultare gentile. <<Oh no, solo due ore e mezzo di viaggio in macchina >> dissi io ironica, meritandomi un'occhiata da parte di mia madre che mi fulminò con lo sguardo. Dopo quel momento decisero di mostrarmi la nuova casa nella quale avrei abitato.

La facciata frontale era tutta bianca con i tetti grigi. Vi erano diverse finestre insieme ad alcuni balconi, comunicanti tra di loro. Ovviamente era a due piani e vedendo l'interno della casa non potei fare altro che restare ancora più stupita. Sia l'architettura che il design in quella casa erano impeccabili. Al piano terra c'era un'enorme cucina a isola, un enorme salotto con due divani. Successivamente vi era una palestra non tanto enorme come le altre stanze, ma con delle dimensioni abbastanza modeste e un bagno di servizio, insieme alla lavanderia. Mi portarono dietro la casa che prevedeva una zona giardino e successivamente una piscina bellissima, con altrettanto spazio arredato con sdraio e ombrelloni.

Dopo il giro perlustrativo del piano di sotto, Pedro e mia madre mi portarono al piano di sopra, dove vi erano le camere da letto, intenti nel farmi vedere la mia stanza. Al centro c'era un letto da una piazza e mezza che sembrava avere delle lenzuola confortevoli, mentre al lato c'era un comodino. Alla sinistra della stanza vi era una poltrona e sul lato destro invece, il mio tavolo da disegno, seguito dalla scrivania. Sul muro di fronte al letto è accostata una libreria e io non vedevo l'ora di riempirla con i miei libri. C'era la cabina armadio e avevo anche il bagno in camera. Quella stanza era enorme.

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