Primi giorni senza David:
Passai almeno cinque giorni a piangere e a darmi della stupida, come se la colpa fosse mia, come se fossi io il problema della cosa, ma non avevo ancora capito che, quando una persona va via così di punto in bianco dalla tua vita, a te non resta che accettare la cosa nel modo migliore e per me, il modo migliore, era piangere. Dovevo Abituarmi al fatto che non lo avevo più accanto e che in casa, così come dentro di me, c'era un vuoto, un silenzio incolmabile che mai nessuno avrebbe potuto riempire. Bella e Matias, vennero da me ogni giorno e anche Matias, come me ha sofferto la sua partenza. Lui lo sapeva, ne era a conoscenza ma David, aveva espressamente detto che sarebbe stato lui a parlarmene. Parlare, ecco cosa avrebbe dovuto fare quella sera, invece di prendersi una parte di me.
Primi giorni senza Maria:
Mi sentivo uno schifo. Non facevo altro che pensare a come stesse, a come ha preso la notizia e sicuramente non l'aveva presa bene. Avrei dovuto parlare, avrei dovuto dirle che sarei partito e invece ho fatto vincere la parte irrazionale di me: il mio cuore. Le avevo dato quel bacio che ormai bramavo da tempo e l'avevo fatta mia, per poi sparire come uno stronzo il giorno dopo, lasciandole un bigliettino.
''Sei mia'' le avevo scritto e lo pensavo seriamente perché in ogni momento della giornata io avevo davanti il suo sorriso, i suoi occhi, le sue lentiggini. Invece la sera era la cosa che mi fregava di più: ripensavo a quella notte e le immagini si accavallavano dentro di me come un susseguirsi di clip e la vedevo mentre veniva con me dentro, mentre mi guardava a ogni spinta e mentre facevo mio ogni centimetro della sua pelle, così come lei faceva suo, ogni centimetro del mio corpo.
Provavo ribrezzo a guardarmi allo specchio. Come potevo sopravvivere così?
Conoscevo un solo modo...
Due settimane senza David:
Non so come si debba stare dopo una partenza del genere, ma nonostante le mille distrazioni con cui Bella cercò di distrarmi, avevo un unico pensiero: Lui. Perché non mi chiamava? Perché non si scusava per quello che aveva creato e distrutto in una notte? Perché non mi aveva parlato di quel viaggio e perché non si era più fatto sentire? Cosa avevo che non andava? Non meritavo almeno una spiegazione per quello che mi aveva fatto? ''Sei mia, non scordarlo'' mi aveva scritto in quello stupido bigliettino e la cosa che mi faceva stare più male è che io ero consapevole che una parte di me sarebbe stata sempre sua. Non lo avrei permesso. Mi stava sul serio distruggendo giorno dopo giorno, anche se non era più lì già da due settimane.
Un mese senza Maria:
Esattamente un mese. Un mese che non sono lì, che non la vedo fare colazione con i cookies al cioccolato, che non vedo un suo sorriso o i suoi occhi. Un mese che le uniche cosa che mi sono rimaste di lei sono la cravatta che mi ha regalato al galà e le sue immagini che tornano nella mia testa. Ho sentito Matias e appena le ho chiesto di lei ha dato di matto. ''Sei stato uno stronzo, non lo meritava'' mi aveva sbraitato al telefono e io non avevo replicato perché ero cosciente del fatto che avesse ragione. Si stava affezionando anche lui alla ragazza dagli occhi color nocciola e dal sorriso che avrebbe dato speranza a chiunque. Era impossibile non affezionarsi a lei o ai suoi modi di fare. Avevo la testa piena di lei. In ogni cosa vedevo lei. La mia sedia nell'ufficio dove dirigo il progetto importante che mi ha dato il signor Prescott, è di colore rosso ciliegia, proprio come i suoi capelli. Ho chiamato il progetto ''Cherry'' e per quanto questo abbia fatto storcere il naso ai miei collaboratori, ho fatto in modo che il progetto si chiamasse così, proprio per dedicare tutto me stesso a quello che sto facendo, ma la sua mancanza la sento comunque. Un mese che non chiudo occhio la notte. Tutto ciò è straziante. Perché riesco a dormire solo se c'è lei con me?
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Contro ogni fottuto pronostico.
RomanceMaria: ''Non mi piaceva, non mi sarebbe mai piaciuto, era solo una palla al piede con cui avrei dovuto condividere la casa '' David: ''Non mi piaceva, non volevo neanche provarci, non era il mio tipo e non lo sarebbe mai stata. Era piuttosto una gra...