Capitolo 6

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                                                                                        DAVID

Capii che stava per succederle qualcosa, quando vidi che cominciò a diventare pallida in volto e iniziò a dimenare le gambe cercando di toccare la sabbia nel fondale. La raggiunsi e in men che non si dica la presi tra le braccia. Lei si lasciò andare tra le mie braccia e per quanto mi costasse ammetterlo, stavo morendo dalla paura. Se le fosse successo qualcosa, mio padre non me lo avrebbe mai perdonato e neanche sua madre. Non doveva andare così lontano a prendere la palla, per questo mi ero proposto di andarla a prendere io, ma lei era così cocciuta. La riportai a riva e la distesi sulla sabbia, facendole la respirazione bocca a bocca. Doveva riprendersi, a tutti i costi. Svegliati, forza.

All'improvvisò lei tossì e riprese colore in viso. Si alzò a mezzo busto e mi abbracciò. Ero così contento di abbracciarla, stavo morendo appresso a lei e tirai un sospiro di sollievo. Stava riprendendo fiato e mi sussurrò <<Mi hai salvata>> quasi singhiozzando. Certo che ti ho salvata... 

Mi staccai velocemente da quell'abbraccio e non riuscii a spiccicare parola. I miei pensieri verso quella ragazza andavano oltre il semplice fatto che fosse la mia sorellastra e la cosa non poteva andare avanti. Bella le si buttò tra le braccia e Matias mi abbracciò, capendo quanto fosse stata estenuante quella situazione. Solo dopo ripensai al fatto che per salvarla le avessi fatto la respirazione bocca a bocca e che le mie labbra avessero toccato le sue. Il tutto mi provocò un fuoco al centro del petto, che scambia per gastrite nervosa, visto tutto lo stress accumulato per quella situazione. 

Qualche ora dopo lei era lì, sorridente che beveva un'aranciata insieme a Bella. Non le avevo staccato gli occhi di dosso per un secondo, dopo quello che le era successo e non lo avrei fatto per i prossimi giorni a venire. La cosa che mi faceva preoccupare di quella situazione era come avessi reagito io e i miei pensieri durante quell'abbraccio non mi erano piaciuti minimamente. Era la mia sorellastra, che cazzo

<<Hai finito?>> disse Matias interrompendo i miei pensieri. 

<<Di fare cosa?>> gli chiesi, senza neanche staccare lo sguardo da Maria. 

<<Ho capito che ti sei preso uno spavento, ma la stai osservando da due ore, qualsiasi movimento faccia>> disse lui stendendosi accanto a me.

 <<Matias smettila, per favore. Stava morendo fino a qualche ora fa, ci siamo presi un grosso spavento>> gli confessai...

<<Vuoi che te lo spieghi io?>> mi disse lui. 

<< Di che parli?>> ribattei io. 

<< È l'unica che riesce a tenerti testa e questa cosa ti fa impazzire. Ti conosco da vent' anni e non ti ho mai visto così. Se solo te lo chiedesse, le daresti il mondo.>> concluse lui.

 <<Stai delirando, smettila di dire stronzate>> gli risposi secco, nonostante le parole che avesse usato alla fine di quel lungo monologo in realtà erano le stesse che avevo pensato qualche ora prima, quando si svegliò e mi abbracciò. 

<<Tu non vuoi ammettere la verità>> disse lui, continuando.

 <<Mi stai stressando. Fuori dalle palle.>> sbottai io. 

<<Certo... non sia mai che uno col cuore di pietra come David Morningstar riesca a provare qualcosa verso qualche ragazza che non sia una delle tue stupide amichette>> disse lui che stavolta mi aveva lasciato a bocca aperta. Ma quella era la giornata in cui tutti facevano caso alle mie amichette?.

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