Capitolo 25

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<<Avete finito? Che ne dite se andiamo?>> ci disse Matías, mettendo fine all'ennesima lite tra me e quel deficiente. 

<<Sarà meglio>> sbottò David, uscendo dalla stanza.

<<Lo odio>> sbottai io. 

<<Si, si vede. Puro odio.>> disse Matias con tono sarcastico, seguito da Bella che trattenne una risata. Li fulminai con lo sguardo.

<<Dove andiamo?>> chiese Bella, una volta fuori casa.

 <<Potremmo andare al Jayson, che dici?>> le chiese, in modo dolce. Bella annuì, mostrandogli un sorriso a trentadue denti.

<<Cos'è il Jayson?>> interruppi il loro momento di dolcezza. 

<<Un pub-discoteca.>> mi rispose David che era già in sella alla sua moto, con il casco in mano. Mi avvicinai per prendere il casco, ma mi precedette, mettendomelo in testa e allacciandolo. Salii sulla sua moto e lo strinsi, inebriandomi del suo profumo. Era terribilmente buono.

Sfrecciammo per le strade di Santa Barbare e in meno di venti minuti arrivammo al pub.

Non ci fu bisogno di fare la fila, date le conoscenze di Matias e David; perciò, ci ritrovammo a ballare sulla pista, tra corpi sudati, stanchi ed esausti.

David era come abbonato al bancone del pub, insieme a Matias, che lo teneva sotto controllo. Invece io e la mia migliore amica eravamo in pista a scatenare tutta l'ansia e la stanchezza dell'ultima settimana.

<<Bellezza, ti posso offrire qualcosa?>> disse un ragazzo avvicinandosi a Bella. Lei lo guardò con disgusto e prima che potesse rispondere, la stazza imponente di Matias si fece largo tra la folla, seguito da David.

<<No, non ha bisogno che tu le offri nulla.>> rispose Matias, geloso. Mi scappò un ghigno, vedendo quanto lui avesse paura che le potesse succedere qualcosa. Il ragazzo andò via e in ben che non si dica Bella e Matias, cominciarono a ballare insieme. 

Ripresi a ballare anche io, fino a quando sentii le mani di David addosso. Mannaggia.

<<Che vuoi?>> gli chiesi già col fiato corto

<<Mh...secondo te?>> mi chiese stringendomi di più e girandomi completamente in modo di stare faccia a faccia.

<<D-David... sei... ubriaco e anche tanto>> riuscii a spicciare parola, finalmente. 

<<Vero. Ma sono già stato ubriaco e indovina un po'...>> disse avvicinando il suo viso al mio.

 <<Non sei mai andata via.>> mi sussurrò sulle labbra, in un modo che mi fece tremare.

''I could die for you'' dei Red Hot chili Peppers, riempì la sala con la sua melodia e io mi ritrovai tra le braccia di David che mi guardava come se stesse ammirando un'opera d'arte. 

Conoscevo quella canzone. David, l'aveva messa qualche giorno prima in macchina di Matias per andare all'università. Avevamo anche discusso su chi dovesse mettere la musica quel giorno, ma ebbe la meglio lui. David aveva preso a ondeggiare seguendo il ritmo della musica, mentre io lo assecondavo soltanto.

<<Hai rovinato una delle mie canzoni preferite>> mi sussurrò all'orecchio. Tremavo ad averlo così vicino. 

<<Io? Che ho fatto?>> chiesi confusa. 

<<Stai ballando con me e adesso anche questa canzone la ricollegherò a te.>> mi disse lui sogghignando in modo triste. 

<<Ne parli come se avessi un sacco di cose da ricollegare a me>> gli dissi, senza temere una sua risposta perché forse da quando era tornato, quella era una delle poche conversazioni che stavamo intrattenendo senza sbraitarci addosso. 

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