MARIA
Bella e Matias dall'altro lato della stanza stavano ballando l'ennesimo lento, sotto le occhiate truci del padre di Bella. Mia madre e Pedro erano infondo alla sala a intrattenere le conversazioni con i genitori di tutte quelle ragazze che erano state costrette come me, a partecipare a qualcosa di così antico e retrogrado. Io invece avevo i piedi che mi facevano male, dopo l'ennesimo lento con Chuck, il mio accompagnatore. Era anche simpatico e mi disse che anche lui si era ritrovato incastrato dai suoi genitori, perciò condividevamo un destino comune.
Sulle note dei violini e del pianoforte che intonavano Iris dei Goo Goo Dools, qualcuno spense le luci e una figura si rivelò sul palco, con un microfono in mano. Non riuscii neanche a metterla a fuoco perché la sua voce mi ipnotizzò, interrompendo il lento di tutti.
<<Buonasera a tutti signori e signore.>> cominciò la voce di David, mentre un po' di luce diede modo di vederlo. Era bello come non mai. Lo smoking gli calzava a pennello. Mi fece male il cuore per quanto fosse bello. Rivolsi uno sguardo veloce verso Bella e Matías che sorridevano complici.
Fermi tutti. Che cazzo stava succedendo?
Il mio sguardo passò a tutti quei presenti che guardavano la scena sorpresi. Non era normale che qualcuno interrompesse il ballo in quel modo. Sarebbe stato definito dalla commissione poco educato...
<<Volevo dire qualche parola a una ragazza che è qui stasera e che è la più bella della sala, senza offesa per nessuno>> continuò lui, mentre il battito del mio cuore cominciava a essere sempre più potente e le mie guance avevano preso il colore dei peperoni.
<<Questa ragazza, in qualche modo a me sconosciuto, cari signori, è riuscita ad entrarmi dentro. Non so come abbia fatto, ma ad oggi posso dire di essere stato un emerito coglione.>> la folla si agitò per quella parolaccia e le facce di mia madre e Pedro erano più confuse.
<<Capita di sbagliare, giusto? Beh, si giusto, siamo umani, ma nel mio caso signori, avete qui davanti un coglione che ha sbagliato per due volte. Già, due volte. E sapete cosa mi ha detto lei l'ultima volta che mi ha visto? Mi ha detto che non meritavo nulla di quello che saremmo potuti essere e aveva ragione, dannazione se aveva ragione... >> Si schiarì la voce e ricominciò.
<< Sono due giorni che non la vedo, che non la sento, che non sento la sua risata o che non dormo con lei, si perché non so come ... ma grazie a lei riesco a dormire la notte. Io, David Morningstar, che soffre d'insonnia da 6 anni, con lei ho avuto il sonno più ristoratore della mia vita. L'inizio di tutto ciò non è stato facile. Noi non andavamo molto d'accordo, avevamo due caratteri completamente agli antipodi e all'inizio non ci siamo neanche detti il nome reale dell'altro, non sapendo che...>> fece una pausa, guardando i nostri genitori e sospirando.
Quello era senso di colpa. Lo sentivo anche io
<<Non sapendo che saremmo finiti a vivere sotto lo stesso tetto. Perché si, signori e signore, sto parlando della mia sorellastra.>> Sospirai, cercando di prendere aria, perché stava succedendo tutto troppo velocemente. Tutti gli sguardi si voltarono verso di me e fui sotto l'attenzione di tutti.
<<Mi dispiace creare tutto questo scandalo, però in questi mesi, ho capito che certe cose non si scelgono. Mi sbaglio? Avete scelto voi di chi innamorarvi o lo ha scelto il vostro cuore, prendendo in certi casi, la persona che non ci saremmo mai aspettati? Perché sì, sono innamorato. E questa è la prima volta che le parlo a cuore aperto. Cherry, mi sono innamorato di te e non so neanche io come...forse però so quando. Mi sono innamorato quando io dicevo ''Bianco'' e tu dicevi ''nero'', Quando tu dicevi ''destra'' e io ''sinistra'', quando io dicevo ''freddo'' e tu ''caldo''. Credo di essermi innamorato quando vedere il tuo bicchiere vuoto mi creava disagio e cercavo subito di riempirtelo, mentre tu cercavi di svuotarlo costantemente solo per infastidirmi. E ancora di più credo di essermi innamorato quando mi hai sbraitato contro per il fumo. Ricordi che giorno è stato?>> mi chiese rivolgendomi un sorriso.
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Contro ogni fottuto pronostico.
RomantizmMaria: ''Non mi piaceva, non mi sarebbe mai piaciuto, era solo una palla al piede con cui avrei dovuto condividere la casa '' David: ''Non mi piaceva, non volevo neanche provarci, non era il mio tipo e non lo sarebbe mai stata. Era piuttosto una gra...