CAPITOLO 32

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Sirmione

32

Giunse la notte.

Lasciato l'hotel, Lapo e Sofia presero la macchina e si diressero verso il parcheggio situato in fondo a via Caio Valerio Catullo. Soffiava un vento freddo e aveva ripreso a piovere. Arrivarono a destinazione nel giro di dieci minuti. Scesero e in silenzio si mossero a piedi fino a raggiungere un cancello di ferro che dava accesso a un piccolo spiazzo sterrato.

Al di là di esso solo alcune macchine posteggiate, probabilmente del personale dell'hotel Ideal Sirmione che si trovava proprio lì di fronte.

Quella rappresentava senza dubbio la fase più delicata dell'operazione, perché potevano rischiare che qualcuno li vedesse scavalcare l'inferriata.

Fortuna che il tempo era dalla loro parte e in giro non c'era anima viva. Zaino in spalla Lapo si arrampicò sul cancello e si gettò dall'altro lato.

Niente telecamere.

Avevano scelto quel posto anche per quel motivo, oltre al fatto che da lì, attraverso i campi, sarebbero giunti esattamente nel settore sud-occidentale della villa, proprio vicino alla zona termale.

Sofia lo seguì subito dopo.

In silenzio e coperti dall'oscurità, si avviarono a passo svelto nella direzione concordata. Passarono prima in mezzo a una serie di alberi, poi costeggiarono la grossa mole dell'edificio che ospitava il museo della villa. Il terreno fangoso rendeva difficoltoso avanzare mentre la pioggia diminuiva notevolmente la visibilità. Ma quelle condizioni garantivano anche una maggiore copertura. Dopo dieci minuti, sbucarono indisturbati sullo sterrato a pochi metri dalle rovine romane.

«Ci dovremmo essere» mormorò Sofia asciugandosi il volto con la manica della giacca. «Che razza di tempo.»

«Fammi scudo un attimo con le mani» le disse poi prendendo nello stesso tempo il cellulare. Lo accese per visualizzare la mappa del sito archeologico che aveva scaricato in precedenza.

Dal loro punto sarebbe bastato proseguire lungo la strada in direzione del settore indicato dal numero 3 per arrivare esattamente di fronte al frigidarium

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Dal loro punto sarebbe bastato proseguire lungo la strada in direzione del settore indicato dal numero 3 per arrivare esattamente di fronte al frigidarium. «Da questa parte.»

Alla luce della torcia, avanzarono fino a fermarsi all'imbocco della grande vasca. Lapo fece vagare il fascio luminoso davanti a sé, illuminando, per quanto possibile, le rovine della villa.

«Adesso troviamo un punto per scendere all'interno e iniziamo a cercare.»

«Quindi, da dove?»

Sofia esaminò la zona circostante, poi fermò la luce su alcuni gradini di pietra a pochi metri da loro, quelli che sembravano portare a un livello più basso.

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