CAPITOLO 33

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Lapo uscì all'aperto, la pistola puntata in avanti. Fece vagare lo sguardo intorno, ma non riuscì a penetrare la cortina di pioggia che si ergeva come una barriera.

Salì i gradini, piano, i sensi all'erta.

L'umidità aveva formato una sorta di nebbiolina densa che tendeva a sfumare i contorni degli oggetti e ciò rendeva più difficoltoso individuare eventuali intrusi.

Giunto in cima si fermò.

Alla sua destra si estendevano il giardino e la strada sterrata da cui erano arrivati, mentre a sinistra si trovava un muricciolo in pietra dalla forma semicircolare, al di là del quale si ergevano, come tante sentinelle, le sagome scure degli alberi.

Ciò che aveva sentito sembrava provenire proprio da quella direzione. Era stato un suono simile a quello di una pietra che sbatte a terra, come se qualcuno avesse distrattamente fatto cadere una porzione di muro.

Si avvicinò con circospezione, costeggiando i resti di quello che un tempo era stato l'ingresso della villa.

Sembrava che non ci fosse nessuno. Fece altri passi per sicurezza verso gli alberi situati sul fianco destro del criptoportico, ma a un tratto fu costretto a fermarsi, la fredda canna di una pistola piantata nella nuca.

Si voltò, piano.

«Isabel?»

«Lo sai che avrei potuto ucciderti» abbassò la pistola.

«Ma che accidenti ci fai qui?»

«Non è a me che dovresti fare questa domanda, ma al tuo capo.»

Lui non rispose.

Isabel fece spallucce «Comunque è lei che mi ha chiesto di guardarti le spalle, non credere che abbia scelto io di stare sotto questa pioggia fredda.»

«Ultimamente sembra che voi due siate diventate molto amiche. Forse non vi fidate più di me.»

«Non sei tu il problema. È dell'Ordine che non mi fido.»

«Hai visto qualcuno nei paraggi?» gli domandò poi cambiando argomento.

«No, per adesso è tutto tranquillo. Se ci stanno spiando, e non ho dubbi in proposito, lo fanno con molta discrezione, stavolta. E la cosa non mi piace per niente.»

«Sono d'accordo con te.»

«Allora va', non perdere altro tempo.»

«Tu che farai?»

«Quello che mi è stato chiesto.»

«Vegliare su di me?»

«In un certo senso.»

«Come vuoi.» Fece per allontanarsi, poi ci ripensò. Si voltò verso di lei. «A proposito. La prossima volta, se hai intenzione di passare inosservata, mi terrei alla larga dai muriccioli pericolanti. Se non te ne fossi accorta, le pietre sono alquanto rumorose quando cadono.»

«Cercherò di tenerlo a mente. Tu invece vedi di stare più attento. Ti sei fatto sorprendere come un principiante.»

Quindi si voltò e si dileguò come un'ombra nella notte.

***

Il telefono prese a squillare, ma lui non fece in tempo a rispondere. Si alzò dal divano ancora assonnato e aprì la finestra della camera. Una pallida luce invase la stanza.

Il temporale sembrava finalmente passato e il cielo appariva sereno e limpido.

Lapo guardò lo schermo dove al centro lampeggiava l'icona di una chiamata insieme a quella di un messaggio. Aprì quest'ultimo e lo lesse.

«È Rosa. Forse è meglio se vieni a vedere.»

Sofia si alzò dal letto, lo raggiunse e gli diede una rapida occhiata.

Leggete le edizioni dei giornali di stamani. Poi chiamatemi. È urgente.

Guardò Lapo con aria interrogativa. Lui alzò le spalle e le prese di nuovo il telefono. Cercò quindi on line il sito della testata giornalistica più importante e venne reindirizzato quasi subito all'home page di Repubblica.it.

Aprì il sito web.

Le notizie principali erano tutte in bella mostra sulla pagina inziale. Fra tutte, però, ne spiccava una dal titolo estremamente esplicativo.

«Guarda qua. Rosa ha ragione, siamo nella merda.»

OMICIDIO IN VATICANO

COINVOLTO AGENTE DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI

Stamani il Cardinale Roberto de Nobili ha tenuto una conferenza stampa in diretta dal Vaticano. Argomento: la morte di Monsignor Ettore Colonna, avvenuta nei giorni scorsi in circostanze ancora da chiarire.

È la prima volta che se ne parla pubblicamente e questo sembra dovuto alla presenza di nuove prove che potrebbero gettare una luce del tutto diversa sull'intera vicenda.

Il Cardinale ha confermato che la magistratura ha aperto un'inchiesta sul possibile coinvolgimento del nipote del Vescovo, Lapo Colonna, un agente del C.I.I.

Secondo le ricostruzioni e le testimonianze, pare che quest'ultimo sia giunto a Roma proprio durante il funerale dello zio, e che in quell'occasione abbia avuto una lunga discussione, in sede privata, proprio con de Nobili. Da quanto ha dichiarato il Cardinale, Colonna avrebbe approfittato della cerimonia funebre per venire in Vaticano e recuperare il diario dello zio, all'interno del quale si troverebbero i suoi ultimi studi e le sue ultime ricerche sulle religioni catare.

Ma la vicenda si è ulteriormente complicata. Come dichiarato da de Nobili, Lapo Colonna, poco dopo aver lasciato il suo studio, avrebbe aggredito, e senza un apparente motivo, Armand Amaury, un giovane prete la cui unica colpa era stata quella di trovarsi nei corridoi vaticani nel momento sbagliato.

Non soddisfatto avrebbe successivamente lanciato pesanti accuse contro il Cardinale stesso riguardo al suo presunto coinvolgimento come mandante dell'omicidio di Ettore.

Le ragioni potrebbero avere a che fare proprio con le ricerche contenute nel diario.

Ma sono solo supposizioni.

Sta di fatto che tali affermazioni, che solo adesso sono divenute di dominio pubblico, sono assolutamente infondate. Lo stesso Roberto de Nobili si è scusato pubblicamente per ciò che è stato detto, ribadendo la sua estraneità ai fatti e la sua assoluta devozione alle ultime volontà di Ettore, di cui peraltro era uno dei più fidati e intimi amici.

Perché Colonna ha accusato il Cardinale? Cosa voleva dimostrare?

E perché non ha reso noto di aver ricevuto proprio da lui il diario?

Queste sono solo alcune delle molte domande che in questo momento tutti si stanno ponendo e alle quali, purtroppo, ancora non ci sono risposte.

L'unica cosa certa è che l'agente Colonna sembra diventato, di punto in bianco, l'uomo più ricercato dal Vaticano, l'unico, forse, in grado di fornire una spiegazione a questa intricata vicenda.

Sappiamo da fonti certe che ancora non è stato emesso nessun mandato di arresto nei suoi confronti, ma crediamo che sia solo questione di tempo.

La polizia, a quanto ci è stato detto, sarebbe già sulle sue tracce con l'obiettivo di scortalo in Vaticano. Qui verrebbe sottoposto alle interrogazioni della magistratura secondo l'iter procedurale stabilito per casi come questo.

Non ci resta che sperare che l'interra storia venga chiarita al più presto e che i colpevoli della morte di Ettore Colonna vengano assicurati alla giustizia...» 

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