Sam mi tiene abbracciata contro il suo petto e nessun luogo è mai stato più familiare, nessuna trasgressione più dolce, nessun sentimento più legittimo; non c'è ansia a mordermi la gola, né fretta di sgusciare fuori da questo letto. Lascio invece che le sue mani corrano lungo il mio fianco, mi accarezzino il ventre, mi attirino più vicina a lui. In fin dei conti è la nostra notte, la follia a cui abbiamo deciso di abbandonarci e sembriamo entrambi decisi a riconoscerle il diritto di essere vissuta, finché il sole non decreterà la sua fine.
Ad un tratto le sue labbra mi solleticano il collo e salgono fino all'orecchio:
«Dicevamo, dunque, una sola notte...», sussurra.
«Notte? Quale notte?», mi fingo confusa.
«Appunto», concorda. «Voglio dunque che tu sappia che è mia intenzione rendere giustizia a questo nostro fervido atto di immaginazione. Mi dedicherò con meticolosa cura alla realizzazione di ogni singola fantasia», chiarisce. «E me la prenderò con molta calma, Tessa. È un avvertimento e una promessa», mi informa con un sorriso che annienta ogni mia remora. «Voglio che una parte di te desideri conservare il ricordo di questa notte, anche se non ti concederai mai di ammettere che sia esistita. Io saprò che è dentro di te e tu potrai trovarla nei miei occhi, ogni volta che lo vorrai», mi confida in un moto di disarmante franchezza che mi scalda il cuore. Circondati dal buio, la sua voce mi tiene al sicuro, e fremo al suo tocco, quando le mani iniziano a percorrere il mio corpo. La sua bocca accarezza il mio collo e scende, si sofferma sul mio seno, per proseguire in una scia di brividi fino a lambire il mio ventre e raggiungere il mio desiderio acceso, che si infiamma.
«Sam», gemo la mia supplica.
«Shh», esorta la mia pazienza. «Lasciami godere del tuo sapore».
Oh, Signore benedetto!
Prendo fuoco in un attimo; le sue parole soffiate là sotto sono la scintilla che accende la miccia. Mi spingo verso di lui - il bisogno di sentirlo dentro di me è insopportabile. Sto per raggiungere il limite; gli afferro i capelli e sollevo il suo viso, a incontrare il mio; lo attiro su di me e lui ripercorre il mio corpo cospargendolo di baci, finché aggancia il mio ginocchio e lo solleva, avvinghiando il mio corpo al suo, che mi cerca, mi trova.
Apro gli occhi e l'assenza di suoni e luce mi fa supporre che sia ancora notte. Mi domando per quanto tempo io abbia dormito, ma immagino non molto, visto che quando ci siamo arresi alla stanchezza erano le quattro del mattino. Mi allungo verso il telefono sul comodino e Sam, che mi dà le spalle dormendo sul fianco, sembra percepire il mio corpo che si stacca dal suo:
«Dove vai?», mormora assonnato, mentre allunga una mano a riprendermi.
«Volevo vedere che ora fosse», rispondo agguantando il mio telefono e illuminando lo schermo.
Le cinque del mattino.
Abbiamo dormito solo un'ora.
«Che ore sono?».
«Le cinque. Presto sarà giorno», mi rammarico.
«Non se chiudiamo bene i balconi», mi attira a sé in quell'abbraccio che sa dissolvere ogni tristezza.
«Prima o poi dovremo alzarci», gli ricordo avvilita.
«Più tardi...», mi sussurra tra i capelli. «Non te ne andare. Questa notte non deve finire adesso».
Mi volto e osservo il suo viso: la luce accesa del soggiorno filtra dalla porta della camera e si riflette in quei meravigliosi occhi cristallini, che mi guardano come fossi la reminiscenza di un bel sogno.
«Non voglio andare via, Sam», gli assicuro avvicinandomi di nuovo a lui. «Non so se voglio affrontare il giorno che ci strapperà a questa notte incredibile».
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Come hai detto che ti chiami?
ChickLitCom'è possibile tener fede ai buoni propositi quando un'irresistibile tentazione bussa alla tua porta? Tessa aveva giurato di stare alla larga dagli uomini, ma, complici la sua innata spontaneità e una buona dose di ormoni ribelli, non può proprio e...