Possibile che fosse seria riguardo a quel suo ridicolo piano? Come fa a non vedere che è lei l'unica che voglio?
Mentre l'aspetto, penso alle parole giuste da usare per farle comprendere la reale natura dei miei sentimenti, anche se sono incline a credere che nel suo caso non si tratti tanto di capire, quanto di accettare.
Il campanello annuncia il suo arrivo: è come il gong in un incontro di pugilato. Resta da vedere quanti round dovrò disputare per ottenere la sua resa, che sono più che intenzionato ad ottenere.
«Però! Ci siamo proprio impegnati, eh?», commenta compiaciuta squadrandomi da capo a piedi e sollevando un sopracciglio in segno di apprezzamento. «Non è che nel frattempo hai seguito il mio consiglio e hai già trovato una compagnia più interessante per la tua serata?», ipotizza sorridendo.
«Io voglio te, Tessa», dichiaro guardandola dritta in faccia.
Ma come cazzo ti è uscita? Non ti potevi sforzare di essere un tantino meno diretto?
«No che non mi vuoi», ribatte seria.
«Puoi giurarci che ti voglio. E, a rischio di sembrarti presuntuoso, credo che anche tu mi voglia».
Di bene in meglio; complimenti.
Tessa si chiude in un silenzio tormentato, ma l'emozione che vedo nei suoi occhi mi lascia sperare che la lotta contro se stessa per respingere me e l'idea di noi due stia volgendo al termine.
«Parlami, ti prego», la supplico, afferrandole il viso tra le mani. «Ho bisogno di sapere cosa ti passa per la testa. Perché ti ostini a rifiutare questa possibilità?».
«Ne ho bisogno, Sam», allontana le mie mani. «Mi ero rassegnata al fatto che ragazzi come te esistessero soltanto nelle commedie romantiche che tanto detesti, ma poi tu piombi nella mia vita e stravolgi le mie convinzioni. Il punto è che se poi le cose andassero male, non potrei più illudermi che al mondo esista qualcuno che va bene per me. Se non funzionasse nemmeno con te, che sei fin troppo perfetto per sembrare vero, come potrei mai sperare nel mio lieto fine?».
«Io non sono affatto perfetto, Tessa».
«Lo sei per me», confessa chinando il capo.
«Ed è questo il punto!», esclamo, incoraggiato dalle sue parole. «Lo sono per te, come tu lo sei per me! Non troverai il tuo lieto fine cercandolo nella persona sbagliata. Concedici un'opportunità...», la imploro.
«Non credo sia una buona idea», scuote la testa, avviandosi a passo di marcia in direzione della cucina.
«Ritieni invece geniale quella di gettarti tra le braccia di un tizio a caso per zittire un sentimento autentico», la incalzo irritato, marcandola stretta.
Mi farà uscire di testa.
«Perché adesso vai a scomodare i sentimenti autentici?», blatera fronteggiandomi, le braccia incrociate al petto.
«Ok, ora ascoltami bene», la sollevo e la faccio sedere sul piano della cucina, ignorando il suo gridolino di protesta. Mi avvicino, piazzo le mani ai lati delle sue gambe per assicurarmi che resti lì dove io la voglio, e la inchiodo con uno sguardo che non ammette vie di fuga. «Non intendo più assecondare questa inutile farsa. So che avevo promesso di dimenticare quella notte, ma sono stato uno stupido, ok? Non posso farlo. Così come non posso ignorare ciò che è successo ieri. Non voglio, non ci riesco - mettila come ti pare - ma stai certa che non lo farò», dichiaro risoluto.
Tessa assottiglia gli occhi, soppesando bene le mie parole.
«In che senso non puoi ignorarlo?».
Non capisco se sia confusa o contrariata, ma ormai il dado è tratto e non posso più tirarmi indietro.
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Come hai detto che ti chiami?
ChickLitCom'è possibile tener fede ai buoni propositi quando un'irresistibile tentazione bussa alla tua porta? Tessa aveva giurato di stare alla larga dagli uomini, ma, complici la sua innata spontaneità e una buona dose di ormoni ribelli, non può proprio e...