Capitolo 28 - Sam

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Ricevo sul telefono la notifica di quattro email. Sono di Tessa. Sulle prime sbuffo, deluso per non essere riuscito a smuoverla nemmeno di un passo dal distacco che si è imposta. Ma poi leggo con attenzione l'oggetto di ognuna e vedo una porta socchiudersi. Sorrido.

Ha classificato le case in maniera tutta sua: la mail numero uno ha come oggetto "Richard" e recita: "Se ti compri questa, Lauren schiumerà bile fluorescente dalla bocca fino alla pensione - il che ti garantirà la mia eterna gratitudine". La numero due "Chad". La definisce "Una figata pazzesca, se apprezzi le meraviglie della natura – quindi evita di chiedere consiglio a me. Mentirei e mi intascherei la provvigione". L'oggetto della terza mail è "Clive". Tessa la dipinge come "Un buon equilibrio tra Richard e Chad: non troppo grande, non troppo selvaggia. Preparerei le valigie... non fosse che l'unico Clive che cucca è Clive Owen. Nessun altro, ricordalo. Lui è l'eccezione alla regola". L'ultima ha come oggetto "Burt". Si premura di specificare: "Non quello simpatico dei Simpson, che infatti si chiama Bart, ma il vecchio attore, quello coi baffi da macho. Un'esplosione di virilità". Le foto allegate sono accompagnate da un'annotazione di Lauren: "Un'abitazione dalle ampie metrature, con finiture di pregio, dove l'intramontabile gusto del classico incontra la modernità della tecnologia: sistemi domotici, pannelli solari e altre interessanti peculiarità". Le ho detto che il classico non ti piace, ma insiste che questa proprietà vada vista. È chiaro che, se la scegli, ti castro con la rotella taglia-pizza ;)".

Ritrovo finalmente la mia ragazza in quei commenti strampalati. La vedo sorridere mentre scrive le email; la sento muovere un passo verso di me, camminando sulla rassicurante strada dell'ironia, il suo parafulmine preferito.

Sto al suo gioco e rispondo alla prima email:

Sam: "Interessante la casa che "Se ti compri questa, Lauren schiumerà bile fluorescente dalla bocca fino alla pensione - il che ti garantirà la mia eterna gratitudine". Certo, sarebbe un buon incentivo capire come pensavi di manifestare la tua gratitudine, ma di sicuro raggiungeremo un accordo. P.S. Chi diavolo è Richard?".

Dopo qualche minuto arriva la sua risposta:

Tessa: "Stai cercando di barattare la mia intima soddisfazione con dei favori sessuali? P.S. Richard sei tu. Che razza di domanda è?".

Sam: "???"

Tessa: "Ho stabilito che mi rivolgerò a te con i nomi più brutti e imbarazzanti che mi verranno in mente. È una piccola vendetta per avermi messo nella fastidiosa condizione di non sapere come cavolo chiamarti".

Sam: "Me la cavo con poco, quindi. Non ti facevo così buona...".

Tessa: "Richard ti sembra poco? Parliamo di quando ti chiamerò Chad, allora! Ma non gongolare: non ho mai detto che sarà l'unica vendetta".

Sam: "Ahia. Adesso inizio a preoccuparmi...".

Tessa: "Ottimo istinto".

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La aspetto davanti a casa mia. Stamattina abbiamo la prima visita, quella a "Casa Richard". Poi, nel pomeriggio, sarà la volta di "Casa Chad".

Sono impaziente come un bambino che si appresta a visitare Disney World: trascorrerò un'intera giornata con lei. L'avrò accanto, la respirerò di nascosto, la sfiorerò senza che possa coglierne l'intenzione. Quantomeno ci proverò: la smania di sentire di nuovo la sua pelle sotto le mie dita è fin troppo pressante e non so se riuscirò a travestire di casualità un gesto invece voluto.

Ci saranno parole caute e movenze forse impacciate, ma saprò cogliere nel suo sguardo ciò che lei non mi vorrà dire.

E poi, sì, dovrò anche mostrarmi interessato alle case.

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