EPILOGO

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SAM

Sono elettrizzato, agitato, felice, impaziente!

Oggi Tessa diventa mia moglie. Ed è la realtà che supera la fantasia – neanche Peter Pan era stato in grado di trattenere la sua Wendy!

Oggi inizia la nostra vita insieme, nella casa dove tutto è cominciato. Abbiamo deciso di rimanere lì per il momento, finché non avremo necessità di avere più spazio e finché lo studio che Tessa ha aperto con Jules non inizierà a lavorare a pieno ritmo, perché lei si è impuntata a voler pagare la sua metà della nostra futura casa.

Volevamo una cosa molto intima, solo le famiglie e le sue due più care amiche, quindi Claire e Jason ci hanno proposto di celebrare le nozze nel loro giardino - a "Casa Richard" naturalmente - dove un bellissimo e imponente tiglio ci garantirà privacy e ombra in questo assolato pomeriggio di giugno.

Mio cognato mi sta aiutando a prepararmi e la mamma non smette di sorridere, di asciugare furtiva qualche lacrima e di ammirarmi con un'espressione raggiante e spensierata.

«Sai, riflettevo sul fatto che la vostra storia ha avuto un lieto fine degno di una favola di Walt Disney... e sulle note di questa riflessione mi è sorta una domanda: perché mai lo chiamano "lieto fine"? Non sarebbe più appropriato definirlo "lieto inizio"? Non si può dare alla parola "fine" un'accezione positiva se è riferita ad un evento lieto, giusto?», osserva Jason, che deve aver fatto una capatina al tavolo degli aperitivi.

«Hai ragione, caro», concorda allegra mia madre. «È un meraviglioso inizio e, da come si guardano questi due, la parola "fine" non giocherà alcun ruolo nella loro meravigliosa storia d'amore».

Mia madre adora Tessa ed è talmente felice per me, per noi, che cinguetta da giorni come un usignolo alle porte della primavera.

Di colpo la porta si spalanca ed entra Jules, irruente ed incontenibile come al solito.

«Scusate la foga, ma sono in ritardissimo!», spiega.

Si ferma, mi squadra dalla testa ai piedi e si avvicina con un sorriso di approvazione:

«Eh sì, sei proprio figo, signor Vattelapesca», dichiara.

Ora, nel dubbio, ha deciso di chiamarmi così.

Si accosta al mio orecchio e sussurra: «Ricordi quando ti dissi che, conoscendomi, mi avresti trovata molto simpatica?», aspetta una conferma, che concedo, senza sentirmi affatto rassicurato dal suo tono o dal suo sguardo. «Sono certa che oggi, dopo la cerimonia, converrai che mai predizione è stata più azzeccata», ammicca soddisfatta, prima di lasciare la stanza.

Mia madre le sorride con tenerezza: ha avuto modo di conoscere Jules negli ultimi mesi e trova la sua spontaneità disarmante. Non l'ha mai vista in modalità "Full Metal Jacket"... non sa quanto sappia essere altrettanto terrificante!

Ma la verità è che le voglio un gran bene.

Jason mi assesta una vigorosa pacca sulla spalla e annuncia entusiasta:

«Ci siamo! È ora di andare ad attendere la tua futura sposa all'altare».

La mia futura sposa... Sta per accadere davvero.


TESSA

Jules entra trafelata nella camera di Claire e Jason, che la mia adorata quasi cognata mi ha messo a disposizione per prepararmi e dove Alex mi sta aiutando ad infilare il vestito.

«Neanche il giorno del mio matrimonio riesci ad essere puntuale? Sono un fascio di nervi!», la rimprovero.

«Non me ne parlare! Sono così agitata che continuo a dimenticare tutto: il tuo "qualcosa di blu", il tuo "qualcosa di prestato", persino gli anelli!», si lamenta esasperata. Lei!

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