Capitolo 25

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Mi svegliai a causa di qualcuno che mi stava riempiendo di baci ovunque.

Le soffici labbra inconfondibili mi stavano facendo capire di essere ormai a casa.

<<Stellina, so che sei sveglia. Apri gli occhi su.>> mi sussurrò la sua roca voce.

Aprii gli occhi, e quando incontrai i suoi scuri come la notte, sorrisi spontaneamente.

<<Come ti senti, bimba?>> mi chiese, appoggiando il mento nell'incavo del mio collo, iniziando a tempestare quest'ultimo di baci.

<<Meglio grazie. Mi dispiace per questa notte non volevo infastidirti.>> mi scusai, mentre gli accarezzavo la nuca..

Si alzò reggendosi sulle braccia, e mi guardò contrario.

<<Non devi scusarti, Stellina, ma sono io a doverti chiedere scusa. Sono un coglione. Ti ho trattata male, e mi pento di tutte le cattiverie che ti ho detto.>> mi disse sincero.

Gli feci una carezza sulla guancia, e lo vidi fissarmi le labbra avvicinandosi lentamente ad esse.

<<Posso?>> chiese, facendomi capire che voleva baciarmi.

É il primo a chiedermi il permesso.

<<Tu puoi tutto.>> sussurrai, e mi sorrise tuffandosi sulle mie labbra.

Mi mancava sentirlo.

___

<<Sei pronta, Stellina?>> mi chiese affacciandosi nel bagno per vedere a che punto fossi.

Ma quando mi vide chinata che mi reggevo la mia parte femminile corse venendo verso la mia direzione.

<<Fa ancora male?>> mi chiese.

<<Cazzo, si.>> gemetti di dolore.

Mi prese in braccio portandomi in camera, e delicatamente mi fece stendere sul letto.

Aprii un cassetto tirando fuori una crema, e vedendo il mio sguardo confuso mi inizió a spiegare.

<<Questa crema é adatta per le tue ferite, piccola. Vuoi mettertela tu o te la metto io?>> arrossii all'improvviso, ricordandomi che mi ha giá vista esposta.

Dio che imbarazzo.

<<E-é uguale. Non é la prima volta per te.>>

Ridacchió osservando le mie guance rosse.

<<Ti posso togliere i pantaloni o vuoi fare tu?>> chiese, e vedendo la mia approvazione mi calò delicatamente i pantaloni.

Il suo sguardo si rabbuiò, osservando sia i segni che mi lasciarono quei tre bastardi, che dell'accendino.

<<Vedi questi?>> indicò quelli dell'accendino, e annuii alla sua domanda non capendo dove volesse arrivare.

<<Non voglio più vederli sul tuo corpo. Chiaro?>> mi ordinò duramente.

Tremai leggermente dal timore che mi fece in quel momento la sua voce.
<<Si..scusa.>> mi scusai subito, e vedendo la mia reazione mi baciò dolcemente la fronte, sospirando.

<<Sono un coglione scusami bimba, non dovevo parlarti così. Ma non sopporto vedere tutti questi segni sul tuo corpo..>> ammise tristemente.

<<Non lo farò più scusa.>> dissi nuovamente.

<<Tesoro, non devi chiedermi scusa ok? Hai i tuoi motivi per farlo, ma vorrei che mi parlassi di ciò che ti tormenta piuttosto che tenerti tutto dentro e arrivare a questo. Va bene?>> parlò mentre lo sentii spostarmi le mutandine.

Endlessly 1 || Mattheo Riddle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora