CHE SIA UFFICIALE?

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"Need a place to hide, but I can't find one near. Wanna feel alive, outside I can't fight my fear"

@golssip_official

La stessa ragazza fotografata per le strade della città con il giovane capitano del Monza, Matteo Pessina, alla partita di sabato Monza-Napoli

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La stessa ragazza fotografata per le strade della città con il giovane capitano del Monza, Matteo Pessina, alla partita di sabato Monza-Napoli. Che la loro relazione sia ufficiale?

"Tutto bene?". Voce da dietro. Braccia intorno alla vita. Mento sulla spalla. Bacio sulla guancia. "Mi hai fatto spaventare, Matteo". Margherita posa le sue mani su quelle di Matteo. Volta la testa nella sua direzione. "Faccio così paura?". Sorriso fra le parole. "Come fai ad essere sempre di buon umore?". Matteo scioglie l'abbraccio. Se lo domanda anche lui. Ha appena perso una partita. La sua squadra, la squadra di cui è capitano ha appena perso una partita. Eppure non riesce a far altro che sorridere. Non riesce a far altro che guardarla. Guarda il suo buon umore. "Credimi, non lo ero, non lo ero finché non ti ho vista". "Penso non fossi l'unico felice di vedermi, le mie foto sono già su tutti i social". Matteo scuote il capo. Le prende la mano. "Marghe, soltanto noi". Le ricorda. Matteo spegne le voci nella sua testa. Ferma il tremore delle sue mani. Margherita annuisce. "Soltanto noi". Ripete. Matteo deve parlarle. Non sa se siano il momento e il luogo adatti. Non può aspettare. Non riesce a tenere nulla dentro quando si tratta di lei. Respiro. "Ieri sera mi ha chiamato Federico". Pronuncia tutto d'un fiato, socchiudendo istintivamente gli occhi. "Chi è Federico?". Confusione. Fronte aggrottata. "Il giornalista a cui ho lasciato il tuo articolo". Soltanto loro e Federico. Soltanto loro e un intero stadio. Soltanto loro e una squadra. "Lui vorrebbe conoscerti, Marghe". "Io...Matteo, io voglio farcela da sola, pensavo che lo avessi capito". "È così infatti, è stato il tuo articolo, Margherita, nient'altro". Cerca di convincerla. Vorrebbe che lei vedesse ciò che vede lui. "Non lo so, Matteo, devo pensarci". "Va bene, qualsiasi cosa deciderai va bene, lo sai". Silenzio. Silenzio che lo preoccupa, che gli sta stretto. Silenzio che la rassicura, che le calza a pennello. Matteo osserva Margherita. Margherita mantiene lo sguardo basso. Occhi sul pavimento. Matteo vorrebbe stringerla, baciarla, amarla. Vorrebbe che lei glielo permettesse. Vorrebbe che guardasse nei suoi occhi, che gli sorridesse. Margherita vorrebbe scomparire, scappare, svanire. Vorrebbe che lui glielo permettesse. Vorrebbe che allentasse la presa, che anche lui abbassasse lo sguardo. Pensieri diversi. Pensieri lontani. Voci dietro di loro. "Matte, che fai, non mi presenti?". Un ragazzo posa una mano sulla spalla di Matteo. Un sorriso fra le labbra. Un sorriso che rilassa il suo viso. Un sorriso amichevole. Margherita d'istinto lascia andare la mano di Matteo, indietreggiando di qualche passo. "Andrea, lei è Margherita. Margherita, lui è Andrea Colpani". Andrea stende il braccio in direzione di Margherita. "Piacere di conoscerti, Margherita". Margherita si sente improvvisamente mancare il respiro. Non è fatta per questo. Fuori luogo. Fuori posto. Stringe impercettibilmente la mano di Andrea. Lui la osserva in attesa di qualcosa. In attesa di una parola. Ma Margherita non parla, non capisce cosa ci si aspetti da lei. "Devo andare". Sussurra prima di allontanarsi velocemente da quel corridoio. Passi. Testa che gira. Margherita si perde. Nella sua oscurità, nella sua profondità. Margherita non può provare un sentimento così forte. Non può viverlo, non adesso, non con Matteo. Un cuore di carta può contare solo pochi battiti, può prendere brevi respiri, può concedersi leggeri sorrisi. Pulsazioni su inchiostro. Sentimenti anneriti, appassiti. Non ha nulla da dare, ne è convinta, ma lui continua a guardarla con quegli occhi, pieni di qualcosa che lui non potrà mai avere, di qualcosa che lei non potrà mai avere, di qualcosa che lei non potrà mai dargli. Quegli occhi che contengono perfettamente i suoi sogni. Quegli occhi dalle giuste proporzioni. Quegli occhi equilibrati. Quegli occhi che non l'hanno semplicemente guardata, l'hanno vista. Quegli occhi così diversi dai suoi. I suoi occhi bassi. I suoi occhi sfuggenti. I suoi occhi vuoti. Parete. Respiro irregolare. Si lascia scivolare a terra.  Cade a pezzi. Lontano dagli occhi di Matteo. Lontano dalla sua voce. Lontano dal suo controllo. Lei non potrà mai essere come lui. Non è Giulia, non è Andrea, non è Federico. Non è Margherita. Non sa come prendere parte alla sua vita. Non sa come vivere. Viso fra mani. Rumore. Pausa di pensieri. "Tutto bene?". Una voce senza volto. Una voce che Margherita non conosce. Si rimette velocemente in piedi. Nessuno deve saperlo. Un ragazzo dai capelli castani si trova a pochi passi da lei. "Io...si". Si sforza di rispondere. Ma la sua voce, il suo volto, le sue mani ingannano le sue parole. Prova a riprendere il controllo sul suo corpo. "Come mai sei qui?". Margherita non sa cosa rispondere. Labbra strette. Difficoltà di parole. "Perdonami, io volevo semplicemente accertarmi che stessi bene". Si affretta ad aggiungere avvicinandosi. Mano. "Sono Daniel, Daniel Maldini". Esitazione. Si ferma ad osservare la mano di Daniel. Ricorda la stretta di quel 5 marzo. Deve andare. Nessuno deve saperlo. "Io stavo solo cercando l'uscita". Passi indietro. Volto smarrito. Occhi turbati. Mani spaventate. Daniel è confuso dal comportamento della ragazza che ha di fronte. Non fa in tempo ad aprire bocca che lei si è già allontanata. "Non mi hai detto il tuo nome". Riesce a dire prima di vederla scomparire. Lui lo sa. Sa che ha appena avuto un attacco di panico. Rimane immobile per qualche secondo. Immobile pensa. Immobile sorride. Probabilmente non la rivedrà per una seconda volta, non potrà dare un nome a quel volto e a quegli occhi verdi. Daniel si volta dirigendosi nuovamente verso lo spogliatoio. "Dani, per caso hai visto una ragazza andare da quella parte?". Matteo gli domanda non appena lo vede arrivare. "No, non c'era nessuno". Daniel mantiene il segreto. Mantiene per sé quell'incontro.


Sorrisi||Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora