CORPO A METÀ

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"So dirti com'è un corpo che muore"

Vi è mai capitato di sentirvi fuori dal vostro corpo, fuori dalla vostra vita? Come se steste indossando dei panni non vostri, dei panni che non avete la forza di ripulire. Ripulire da impronte, macchie, aloni. Ricucire da strappi, tagli, mancanze. Come se per metà il corpo fosse completamente esposto, completamente vostro e per l'altra metà appartenesse a qualcun altro. E la parte che non vi appartiene dal volto si arresta alle gambe. Siete voi a camminare, a muovere i passi ma nient'altro è più sotto il vostro controllo. Vi siete mai sentiti qualcun altro? Qualcuno così lontano da voi. Vi siete mai sentiti "sole gambe", morti per metà? Sconfitti da qualcosa che si trova dentro voi stessi. Messi al tappeto dal vostro stesso corpo. Vi siete mai sentiti morti dentro?

È così che Margherita si sente ogni giorno non appena apre gli occhi. Margherita cammina ma non dentro il suo corpo. Margherita vive ma non entro i suoi margini. Margherita lo sa. Sa che per scrivere un articolo leggibile ed apprezzabile bisogna rimanere sulla pagina, stare entro i margini. A lei non riesce. Margherita è un articolo confuso, una bozza che non verrà mai pubblicata, mai rivista, mai aggiustata. Io non voglio essere riparata. Ne è ancora convinta? Ora che davanti ad un caffè si presenta il suo ostacolo più grande. Margherita e il suo attacco di panico ad un tavolo. Lui si presenta. Le porge la mano. Ostenta un sorriso. "Federico". "Margherita". 1-0 per le sue mani che smettono di tremare. Un cappuccino. Caffè macchiato, aggiustato, smorzato. Macchie nei suoi panni. Un amaro. I dolori sono sempre amari. Si ritrova a pensare Margherita. "Immagino tu sappia perché siamo qui". 2-0 per la sua testa che annuisce con convinzione. Margherita sa perché sono lì. Era consapevole che un giorno sarebbe arrivata. La resa dei conti. Lei che guarda nel suo vuoto. Lei e il suo attacco di panico a pochi centimetri. Perché? Margherita vorrebbe urlarlo. Perché proprio adesso? "Matteo ti ha già parlato della mia proposta?". Matteo. Margherita pensa al suo sorriso. Al suo messaggio. "Sono contento tu abbia finalmente capito che questo incontro non fosse un favore per me ma una vera opportunità per te. Incantalo con i tuoi occhi verdi, Marghe, così come hai fatto con me. Mostragli la tua verità, la tua realtà, il mondo che si nasconde tra le tue pagine. Credi in te stessa. Almeno per oggi. Scrivimi non appena hai finito, spero di poterti passare a prendere. Muoio dalla voglia di rivedere i miei occhi verdi". 3-0 per Margherita che sorride al pensiero di Matteo. Prende un lungo respiro. Toglie aria al suo interlocutore. "No, voleva che la sentissi direttamente da lei". L'attacco di panico dice "tu" e Margherita risponde "lei". Meglio mantenere le distanze. "Dammi del tu, per favore". Ecco che le ricorda quanto in realtà siano vicini. Ecco che la trattiene. Non può lasciarla andare, non così, non adesso. Si conoscono fin troppo bene. 3-1 per il tentativo riuscito, per il colpo fornito. Le mani di Margherita tornano ad avere paura. Di tutto. Di tutti. "Perché?". Si lascia sfuggire Margherita. Per un attimo dimentica chi si trovi realmente di fronte a lei. Per un istante dimentica che questa non è la sua ennesima battaglia. Non c'è nessuno da sconfiggere. Si tratta di Federico, un semplice giornalista che è lì per farle una proposta. Eppure Margherita non sa dire come sia fatto quel volto. Federico accenna una risata. Una risata confusa. Una risata scomposta. L'attacco di panico si prende gioco di lei. 3-2. Le forze iniziano a mancare. "Io...pensavo preferissi darmi del tu". Questa volta è Margherita a ridacchiare. 4-2. "Intendevo perché hai una proposta per me?". Federico sorride. Scuote il capo. Adesso tutto gli è chiaro. "Ho letto un tuo articolo. Hai un gran talento. Voglio proporti di lavorare nel mio studio. Credi sia una giusta motivazione?". Margherita pensa, esita. Margherita non è una giusta motivazione. 4-3. Non ha il coraggio. Non ha il coraggio di afferrare i suoi sogni. Per l'ennesima volta dovrà scusarsi con lei. Margherita sugli spalti. Adesso è seduta ad un tavolo ad osservarla. Il solito sguardo. La solita risata. Continua a pregarla. "Le tue mani sono su misura, Marghe, non lasciarli scappare anche questa volta". Margherita ha paura. Paura che senta anche lui. Che la attacchi ora. Ora che abbassa le difese, che si arrende alla sua inadeguatezza. Guarda tra le gente. Di spalle lo vede. È lui. È lì. Non può vederla crollare. Non deve osservarla fallire. Margherita stringe i denti. Trattiene il respiro. Pressione. Panico. "Io...pensi davvero...insomma il talento non è abbastanza...tu non dovresti". 4-4. Margherita si tira indietro. Nasconde le mani dove quegli occhi verdi non possono più vederle. "Matteo mi aveva avvertito, mi aveva detto che sarebbe stato complicato convincerti, per questo motivo non mi arrendo. Forse hai ragione, il talento non è abbastanza ma in te c'è molto altro, Margherita, c'è voglia, c'è passione, c'è cuore, c'è verità, c'è chiarezza, c'è ordine. Tu scrivi per tenerti in vita, Margherita, è questo ciò che ho veramente letto in quell'articolo. Io...io ero esattamente come te quando ho iniziato, quindi se ci sono riuscito io, puoi riuscirci anche tu. Accetta la mia proposta o finirai per pentirtene". Margherita è talento, voglia, passione, cuore, verità, chiarezza, ordine? Si nasconde davvero questo fra le sue parole, fra i suoi pensieri di carta? Si può essere non accorgendosene? "Io non ho alcuna esperienza". 5-4 per lo spiraglio di luce che balena nel verde di Margherita. "Sono qui per questo, no? Dovrai pur iniziare da qualche parte". 

"Allora?". Matteo si richiude la porta di casa sua alle spalle. Margherita scivola fra le pieghe del tessuto che ricopre il divano. Le sembra di farlo sul suo cuore. Margherita scivola sul suo cuore di carta. "Marghe, l'attesa mi sta uccidendo, è da quando sei salita in macchina che non dici una parola". Matteo le si avvicina. Si siede sul pavimento in corrispondenza del suo volto. Le sistema i capelli. Le lascia un bacio sulla guancia. Occhi negli occhi. Margherita non può trattenerle ancora per molto. "Inizio lunedì". Parole imbarazzate. Parole spaventate. Parole sollevate. Il viso di Margherita sprofonda nel cuscino. Matteo lo volta nella sua direzione. "Dici sul serio, Marghe?". Margherita annuisce. Sorride. Un sorriso che si mischia a labbra, pelle, denti non suoi. Matteo lascia la sua impronta sui panni di Margherita. Un'impronta che Margherita è felice di non poter ripulire. Ogni centimetro del volto di Margherita sulla bocca di Matteo. Ogni particolare di Matteo sulle guance di Margherita. "Sai, il tuo più che un sorriso di labbra è un sorriso di occhi, Matteo". Posa una mano sulla sua guancia. "I tuoi parlano, i miei sorridono". Sussurra, lasciando un bacio sul suo palmo. Matteo si stende nello spazio lasciato vuoto dal corpo di Margherita. Matteo è aggrappato ai suoi fianchi. "Sei una giornalista Marghe, una giornalista, una bravissima e bellissima giornalista". Le ripete avvolgendole il viso con le mani. Le sue labbra si allargano in un sorriso che va oltre i margini.  "Non ancora, Matteo, non lo sono ancora". Margherita posa i piedi per terra. Non vuole delusioni, non questa volta. "Tu lo sei sempre stata, lo sei sempre stata qui dentro". Matteo punta un dito sul suo cuore. Perso nel verde. Nel suo verde. Margherita sussulta sotto il suo tocco. Un tocco che stira il suo cuore. Carta che si liscia. "Posso dormire con te questa notte?". Margherita si nasconde fra le sue braccia. Labbra su fronte. "Certo...ma prima ti aspetta una grande cena preparata personalmente da queste mani per festeggiare la bella notizia". Matteo si alza. Margherita si mette seduta. Lo osserva. Lo guarda dirigersi verso la cucina. Margherita lascia andare il sorriso. Lascia andare il respiro. Margherita ha paura. Paura di se stessa. Paura di non esserne capace. Paura di non essere abbastanza. Paura di quella sensazione. Paura del suo corpo a metà. Paura di rovinare tutto. Rovinare Matteo. Rovinare la sua ultima possibilità. Margherita è innamorata di lui ma non sa come amarlo. Margherita scrive per tenersi in vita ma non sa come affrontarlo

Sorrisi||Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora