Capitolo 38

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C'è un tempo per ragionare, per pensare, e per agire.

C'è un tempo che abbiamo vissuto, che abbiamo perso, e che ci attende a braccia aperte.

Ci hanno insegnato a contare le ore, i minuti, e i secondi.
Ma nessuno però ci ha insegnato a goderci ogni istante di essi.

Gli adulti dicono che noi giovani siamo degli scansa fatiche, che siamo troppo sicuri di noi stessi, però se incontrano giovani che sono insicuri anche solo di aprire bocca si lamentano.

Credo che gli adulti, essendo in teoria più maturi, dovrebbero dimostrarci e spiegarci come dovremmo goderci il tempo.

Si dice che il tempo sia prezioso, che se usato in maniera sbagliata non può ritornare mai più.

Io credo che il tempo non sia prezioso, ma preziosissimo. Perché se dai via il tuo tempo, e come se avessi dato via una parte della tua vita.

Certo, se lo dai alle persone che sai bene che con loro il tuo tempo non é mai sprecato, é un conto.

Il tempo se ci pensate bene, é come nostalgia.
Ripensate a tutti i vostri vecchi momenti con gli amici, il fidanzato o con la famiglia, e vi dite: "darei tutto per ritornare a quei momenti."

Io ero, e sono così.
Ogni momento della giornata non faccio altro che pensare a quando andata tutto bene.

A quando ero veramente felice.
A quando gli unici problema erano quelli di completare la collezione delle bambole, o delle figurine.

Oppure passare quei momenti insieme alla mamma, che dopo la doccia ci asciugava i capelli..

Siamo cresciuti tutti troppo in fretta, e anche se rimaniamo ragazzini, tendiamo a voler fare tutto noi senza contare sull'aiuto di nessuno.

Da quando sono qui ad Hogwarts ho cercato di godermi ogni singolo granello di secondo, e vorrei che tutto questo non finisse mai.

Le sue braccia mi circondarono il busto, e mise la testa nell'incavo del mio collo. <<Beh, come potrebbe finire se io e te ce ne andremo lontano da tutto, e da tutti?>> sussurrò.

Non risposi, ma mi girai abbracciandolo affettuosamente.

Ricambiò.

<<Tutto ok?>> chiese.

Annuii.
<<Si.>>

Abbasso la testa, non sapendo come iniziare a parlare di ciò che é successo ieri.

Mi staccai dalla sua presa, appoggiandomi alla ringhiera della grande Torre.

<<Ascolta..vorrei parlarti di ciò che é successo ieri.>> iniziai a blaterare, guardando tutto tranne che lui.

Percepii i suoi movimenti, e lo vidi mettersi con le spalle rivolto al paesaggio, mentre era appoggiato alla ringhiera.

<<Sei stata un'incosciente, ma anche coraggiosa.>>

Lo guardai stranita, e soprattutto sorpresa.

<<Cosa?>> sbattei le palpebre dallo stupore.

<<Hai sentito bene. Vorrei arrabbiarmi, davvero, ma non ci riesco.>> ammise, poi mi rivolse un sorriso.

<<Le ragazze hanno fatto in tempo a smaterializzarsi per chiederci aiuto, e grazie a Salazar ero a scuola insieme ai ragazzi. Quando ti trovai svenuta a terra, ferita, con quei idioti che ridevano non potei fare a meno di farli fuori. Tutti.>> mi mi raccontó.

Gli ha uccisi..?

<<Non guardarmi così. Non potevo perdonarglielo. E poi sono seguaci di mio padre. Qualche Mangiamorte in meno é un vantaggio per noi, lo capisci vero?>> mi guardò serio.

Endlessly 1 || Mattheo Riddle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora