9-Felicità puttana

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"Sentirsi senza toccarsi.

Ecco come le anime fanno l'amore mentre i corpi sono altrove..."

Charles Bukowski

Verso le 20 sono cominciati ad arrivare i vari invitati.

La sala si è riempita di persone, molti dei quali sono colleghi di Albert, tra loro scorgo anche il mio professore che appena mi vede mi viene incontro.

<<Alma, hai visto? Allora come ti senti?>>

<<Beh... difficile da dire, speriamo che ora vada altrettanto bene la sperimentazione>>

<<Certo, non preoccuparti.

Alle 11 domani mattina passa nel mio ufficio, io non so se arriverò in tempo, devo accompagnare Bianca a una visita, se non dovessi esserci parla con Brooke, ti darà lei le chiavi per il tuo nuovo laboratorio.

Scriverai pagine importanti nella storia della medicina, Alma... tuo padre e tua madre sarebbero molto fieri di te.>>

Nel frattempo arriva anche Albert, si salutano come fossero due grandi e vecchi amici.

<<Elia, ho saputo che anche tuo figlio è tornato. Come sta? Sono passati alcuni anni dall'ultima volta che l'ho incontrato.>>

Aspettate, fatemi capire... praticamente solo io non sapevo l'esistenza del signor cafone?

Che sia uno strano e bizzarro scherzo della vita.

<<Si si, con mia grande meraviglia è tornato proprio qualche giorno fa, non nego mi abbia sorpreso questa sua improvvisata, ma sono contento che sia qui, dopo tanto.>>

Albert fa per rispondergli, ma viene richiamato da qualcuno.

Beh, è pur sempre l'uomo della serata.

Anche il prof mi abbraccia e torna a parlare con altri colleghi.

Sono anni che non li rivedo, qualcuno è venuto a salutarmi, qualcun altro non mi ha riconosciuto, ha ricollegato tutto dopo quando mi hanno vista parlare con Tommy.

Mi sento un pesce fuor d'acqua, non amo molto essere al centro dell'attenzione e quando qualcuno mi guarda cerco di distogliere subito lo sguardo.

Non sono neanche vestita in maniera così sgargiante.

Indosso un semplice pantalone bianco con una camicetta dello stesso colore e un blazer fucsia, delle décolleté semplici e i capelli tirati in una coda alta.

Sì, non mi piacciono troppo gli abiti da principessa, ma potrei sempre cambiare idea chissà...

Fortunatamente, proprio in questo momento, arrivano Jessie, Nik, Lawrence, Lucas e Michael pronti a venire in mio soccorso.

La serata passa tranquillamente anche grazie alla loro compagnia, mi erano mancati questi momenti tutti insieme spensierati, come se, almeno per questa sera, i problemi del mondo potessero essere dimenticati.

E tra una chiacchiera e qualche brindisi arriva il tanto atteso momento della torta.

Un coro generale si alza nel salone, tutti acclamano Albert incitandolo a pronunciare un bel discorso.

E così dopo qualche minuto di incoraggiamento si decide a prendere il microfono.

<<Amici, famiglia>> indicandoci rispettivamente <<sono contento di poter condividere con voi questo momento di grande festa per me.

IRIS SOULDove le storie prendono vita. Scoprilo ora