"In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico.
Ovunque vada, è la sua anima che sta cercando"
Andrej Tarkowsky
Nel mio soggiorno londinese ho cercato di trovare una risposta alle mie domande, ho provato a placare la mia anima in fiamme, a rivalutare il mio percorso, a cercare di capire se avessi fatto, effettivamente, la scelta migliore.
Fare una scelta comporta una rinuncia.
Fare una scelta significa sacrificare qualcosa, ed io, nella mia breve vita, sono sempre stata pronta a lasciare qualcosa, a lasciare andare qualcuno.
Quando mi trovo davanti a un bivio, la mia abitudine per cercare di capire cosa fare è, più o meno, sempre la solita... mi allungo sul divano, metto le mie immancabili cuffie rosa, clicco il tasto play e lascio alla mia mente la libertà di elaborare quante più informazioni possibili, cercando di ponderare, correttamente, i pro e i contro che quella decisione comporta.
Dicono che davanti a situazioni del genere, sia tutta una questione di mente o cuore, come se le due istanze non potessero instaurare una collaborazione tra loro.
Ma, poiché sono una scienziata, so molto bene che alla fine le decisioni sono elaborate a livello del talamo e una connessione tra cuore e mente esiste ed è mediata dai nervi cardiaci simpatici e parasimpatici, contrariamente a quanto dica la gente.
Così alla domanda "testa o cuore?" mi viene da rispondere "beh, entrambi"... ebbene sì, perché se, da un alto, la testa ti indicherà cosa è più giusto per te, in vista anche del futuro, il cuore ti dirà ciò che tu, comunque, sceglierai, a prescindere, e la cosa migliore è proprio quando cuore e mente viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda, facendoti sentire in pace con te stessa, facendoti sentire l'anima leggera.
Ecco, in questo momento, non so se ho fatto la scelta migliore per il mio futuro, ma so che mai come prima d'ora ho sentito il bisogno di tornare dalla mia Chicago.
Ho amato tanto Londra e credo che anche lei abbia imparato a volermi bene, me lo fanno pensare proprio questi nuvoloni che iniziano a dominare il cielo, come se anche lei volesse piangere la mia partenza, speriamo solo che, se dovesse arrivare un temporale, non comprometta la partenza degli aerei.
Il viaggio dall'appartamento in cui mi ero stabilita all'aeroporto è di circa 35 minuti, ma nonostante ciò, il tempo sembra volare, soprattutto grazie a Steve, il tassista.
Non so cosa susciti nelle persone che incontro per strada, ma sta di fatto, che in situazioni come queste, alla fine mi ritrovo sempre a dover ascoltare tutta la loro vita, preoccupazioni, dubbi, gioie e dolori, come se fossi il pozzo di San Patrizio, senza fondo, pronto ad accogliere tutto ciò che hanno da dirmi.
E, anche se, a volte può sembrare un po' pesante, mi piace rimanere in silenzio ad ascoltare, tutto pur di non rispondere a domande indesiderate.
Oggi ho scoperto che Steve è un professore di matematica in un liceo nei pressi di Mayfair, e nel tempo libero si impegna come tassista per cercare di portare un aumento alla famiglia.
Mi ha spiegato che non conducono una vita molto agiata, ma nonostante tutto lui e sua moglie, Sally, sono molto contenti.
Mi ha raccontato di come le abbia fatto la proposta di matrimonio a Notting Hill e come un anno dopo sia arrivata la loro prima bambina, Olly, e adesso aspettano un maschietto, che hanno deciso di chiamare Peter.
Mentre mi racconta praticamente tutta la sua vita il suo telefono inizia a squillare.
Non riesco a capire molto all'inizio, capto solo poche parole come <<Fa presto>>, <<Sally è in travaglio>>, <<Peter sta per nascere>>.
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IRIS SOUL
Romance"Passi una vita intera a programmare ogni singolo dettaglio per renderti conto poi che la vera bellezza è proprio in ciò che non programmi." Lo sapeva molto bene Alma White, una giovane ricercatrice abituata a programmare ogni secondo della sua g...