6-L'arte della vita

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"L' essenziale è invisibile agli occhi"

Il piccolo principe

<<Vi conoscete?>>

A parlare è il prof. Incanto, Elia Incanto... di nome e di fatto.

Un gran bell'uomo, sulla cinquantina, ricercatore presso l'ospedale in cui studio.

L'ho conosciuto qualche anno fa, quando ero ancora una semplice studentessa con molti sogni nel cassetto e la speranza di poterli realizzare, un giorno...

È sempre stato un grande punto di riferimento per me, non solo a livello professionale, ma anche personale.

Ogni chiacchierata con lui, anche la più semplice e apparentemente insignificante, si trasformava in una lezione di vita.

Anche lui come me, aveva perso una persona importante, ma a differenza mia era riuscito ad andare avanti.

Quando Kayden morì fu una delle persone che mi rimase più accanto.

Ricordo che un giorno, poco dopo il suo funerale, mi disse:
<<Alma, lo so... ci sono passato anch'io. Non ti dirò che sarà facile, perché so che non lo è. All'inizio, è normale, all'inizio ti sentirai morire anche tu.

Sai, nel lutto, esistono ben 5 fasi, non una, due, ma 5: negazione, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione.

E per superare tutto questo devi vivere tutte queste 5 fasi.

Solo allora ci riuscirai.

Sei grande Alma, e non lo dico solo perché sei la mia ricercatrice, ma perché lo credo veramente.

Kayden non c'è più e so quanto fosse importante per te.

Lui voleva vivere e tu morire, me lo ripetevi sempre.

Sappi Alma che da oggi dovrai vivere anche per lui, per quello che c'è stato, affinché lui viva ancora qui, con noi>>.

Fu lui, qualche mese dopo, a consigliarmi di partecipare a un progetto di ricerca a Londra.

Mi disse che un po' di pausa da quella routine mi avrebbe fatto bene, per metabolizzare tutto.

E accettai, cambiare aria mi avrebbe fatta stare meglio.

<<Beh, in realtà... ci siamo scontrati in stazione e in aereo>> è lui a prendere la parola.

<<Beh in realtà... sei TU ad aver corso come un pazzo in stazione facendomi cadere e ad aver occupato il MIO posto in aereo>> ribatto io, guardandolo in cagnesco.

Veniamo interrotti dalla risata del prof... non ho capito cosa diavolo gli sia preso oggi, tanto da ridere così.

<<Scusate ragazzi, ma questa storia è assurda, non pensavo che la mia ricercatrice e mio figlio si potessero incontrare in un aereo di ritorno a casa>> afferma continuando a ridere.

Aspettate aspettate signori della corte.

Cosa diavolo significa che quell'uragano è il figlio del prof?

La mia ricercatrice e mio figlio.

MIO. FIGLIO.

Il prof aveva sempre saputo di cosa avevo bisogno, era sempre stato sincero, o almeno così credevo fino a 5 minuti fa.

Pensavo di conoscerlo... come aveva fatto a parlarmi apertamente per anni senza dirmi di avere 4 e non 3 figli come aveva sempre affermato?

Lawrence, Lucas, Bianca e... lui, il damerino cafone dagli occhi dannatamente verdi.

IRIS SOULDove le storie prendono vita. Scoprilo ora