ENEA'S POV:
"Il modo migliore di conoscere davvero una persona è vedere come si comporta
quando è assolutamente libera di scegliere"
Fabio Volo
<<Guardami, respira... respira con me>>.
3 ore prima
<<Alma, aspetta... non correre>>
Lucas e Alex hanno assistito a tutta la scena e mentre Lucas corre da Alma per cercare di calmarla, Alex viene da me.
<<Che cazzo hai combinato stavolta fra?>>
<<Niente, il solito... quella ragazza è sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato>>
Mi guarda con le sopracciglia aggrottate come uno che non ci crede tanto a quello che sto dicendo.
<<Ah! Stavo con l'infermiera rossa del reparto di geriatria. Non c'è bisogno di dirti cosa stessimo facendo, sei abbastanza grande e vaccinato per arrivarci da solo, e all'improvviso lei è entrata nel laboratorio cogliendoci in flagrante. Così ha preso e se n'è andata.
Io ho solo provato a rincorrerla per placare questa rivalità nata tra noi, ma adesso credo sia peggio di prima>>.
Alex prova a rispondermi, ma mentre sta per dire qualcosa, il suo cercapersone inizia a squillare.
<<Cavolo, mi cercano in reparto... ce la fai a non cacciarti nei guai fino a sera? Appena finisco il turno vengo a prenderti e andiamo da Joe>>
<<Che cazzo sono un pacco che parcheggi dove vuoi e quando vuoi?>> dico fingendomi offeso.
<<Smettila di fare il coglione, ci vediamo dopo... non fare cazzate, almeno finché non torno>>
<<Va bene balia, a dopo>>.
E così anche Alex se ne va, lasciandomi qui da solo.
Decido, a questo punto, di farmi un giro nell'ospedale, sapete giusto per vedere un po' quanto siano cambiate le cose.
Eppure mi stupisco...
Per anni ho girato il mondo, soprattutto l'Europa, e ogni volta che visitavo un posto nuovo il mio pensiero veniva subito a queste mura, a quest'ospedale.
Tra me e me cercavo anche di immaginare come sarebbe cambiato e se poi, una volta tornato, fossi stato in grado di riconoscerne le modifiche.
E adesso che lo osservo bene noto con piacere che è rimasto tutto perfettamente uguale, come se volesse accogliermi proprio come mi aveva lasciato, come se mi stesse aspettando.
In fondo, tutti sapevano che sarei tornato un giorno.
Passeggio per i corridoi dei vari reparti, salutando qualche vecchio collega che non avevo ancora rivisto.
Mentre proseguo i miei occhi si fissano su una porta con su scritto "BIBLIOTECA", non perdo tempo e vi entro.
Quanti pomeriggi ho passato qui a studiare e giocare con i miei fratelli, quando papà era sommerso dal lavoro e preferiva portarci qui al posto di lasciarci da soli a casa, non si sa neanche per quante ore.
Bei tempi, ammetto che un po' mi mancano.
Preso da questi ricordi, non mi rendo conto che sono le 14 passate, cavolo la mensa sarà chiusa a quest'ora.
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IRIS SOUL
Romance"Passi una vita intera a programmare ogni singolo dettaglio per renderti conto poi che la vera bellezza è proprio in ciò che non programmi." Lo sapeva molto bene Alma White, una giovane ricercatrice abituata a programmare ogni secondo della sua g...