Capitolo 16

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Adrian se ne stava immobile, sospeso nel turbinoso divagare dei suoi pensieri, fissandola con occhi vitrei e imperturbabili.

Una calma apparente alla cui porta bussava l'impeto di urlarle addosso tutta la sua rabbia, i suoi dubbi e la sconfinata delusione che gli bruciava dentro, incenerendo ogni briciola di pietà e sbattendogli in faccia il ricordo di Ortensia.

Ma Teresa non era Ortensia.

I suoi occhi verdi brillavano di una luce intensa e dorata che ricordava un campo di grano a mezzogiorno. Erano puri e trasparenti, come l'acqua di un ruscello nel suo continuo fluire verso il mare. Penetranti e sinceri, simili ad un sospiro che s'insinua nel cuore di un innamorato.

No!

Quegli occhi non avevano niente a che fare con l'avidità traboccante dalle iridi nerissime di Ortensia, che vibravano come la lava di un vulcano in eruzione, profondi e imperscrutabili come le viscere della terra, ingannevoli e foschi come un manto di nebbia bianchissima.

Lo guardò e lui ricambiò il suo sguardo più duramente.

Venire a conoscenza del fidanzamento in quel modo crudo e inaspettato l'aveva ferito, riportando a galla ricordi sottratti volutamente alla sua memoria per molto tempo.

I sorrisi sinceri di Ortensia, le sue carezze, il suo corpo levigato e invitante e le sue labbra rosse come il fuoco, lei stessa era un fuoco violento che incendiava ogni cosa incontrata sul suo cammino, soggiogandola alla sua bellezza morbida e spagnola.

Quante notti si era abbandonato al tocco delle sue mani esperte, al suo respiro caldo e dolce e ai sospiri stracolmi di desiderio e passione. L'amava, e credeva che anche lei lo amasse. Era pronto a rinunciare a tutto per lei, alla sua famiglia, al suo rango, alla… Spagna.

Com'era stato sciocco e ingenuo.

Ben presto aveva scoperto i suoi sotterfugi, tra le vittime del suo fascino c’era una grande schiera di nobiluomini, uno dei quali l’aveva sposata perché si era perdutamente innamorato di lei.

Ciò che ancora lo faceva vergognare tremendamente di sé stesso era stata la sua tenacia.

Nonostante fosse venuto a conoscenza dei suoi intrighi, del suo continuo concedersi agli uomini per denaro e altri privilegi, della sua sfrenata ricerca di un pollo da accalappiare e spennare, le aveva concesso il suo perdono, pregandola di cambiare vita in nome del loro amore.

Sperava di riuscire a placare la sua sete di ricchezza richiamando un sentimento che in quel cuore avido non esisteva, non era mai esistito.

Le aveva promesso che l'avrebbe sposata, e l'avrebbe fatto per davvero se al suo ritorno non avesse già sposato un altro, ma lei non aveva saputo aspettare perché non era l'amore quello che le voleva, bensì la ricchezza.

«Posso entrare?» gli chiese Teresa, ridestandolo da quel ricordo lontano.

La sua voce lo aveva riportato al presente, annullato da un momentaneo stralcio del passato.

«È tardi!» ruggì, spietato.

«Vi prego Adrian, devo parlarvi» disse, in un soffio.

La Confraternita dell'Arma BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora