Capitolo 31

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Il raggi solari s'infiltravano delicati tra i palazzi della città eterna, illuminandoli con lievi sfumature dorate che avanzavano lentamente sui cornicioni e sulle finestre in un gioco simultaneo di luce e ombra.

Era l'alba.

Un'alba spumeggiante e colorata, accolta dalla frescura invernale che avviluppava il mondo in un abbraccio d'aria pura, cristallina, pulita, fredda, pungente. La notte evaporò piano, scacciata dalla luce del giorno, che serpeggiava all'interno delle case per svegliare le anime accarezzate dal suo tocco.

Adrian e Teresa avevano aperto gli occhi, erano vicini, stretti l'un l'altro, ancora allacciati nell'amore consumato con fervore e dolcezza la notte precedente.

Le iridi verdi di lei incontrarono quelle azzurre di lui e subito era scattato un sorriso affettuoso cancellato da un bacio leggero che aveva smosso i loro cuori.

Era il primo giorno che li vedeva finalmente uniti come marito e moglie.

Lei si stiracchiò, mettendosi seduta sul letto, incantata dal suo volto rilassato.

Era bellissimo con quei capelli neri arruffati e l'espressione assonnata che aleggiava sulle sue ciglia.

«Buongiorno!» gli disse, passando le dita tra i suoi capelli morbidi.

Lui prese la sua mano e la sfiorò con un bacio.

«Buongiorno!».

La voce di lui era miele per le sue orecchie, ogni volta che l'ascoltava veniva attraversata da un brivido che s'increspava sulla pelle.

«Come stai?» le chiese, consapevole dell'importanza che la notte precedente aveva avuto per lei.

Sperava di non aver agito con la sua solita irruenza, non aveva mai amato una donna come Teresa, dolce e soave, e temeva di spaventarla.

Era stato il primo, lo sapeva, e la prova era evidente sul lenzuolo bianco, per questo motivo aveva deciso di essere il più cauto possibile.

«Sto bene!» lo tranquillizzò lei «Sono felice!» affermò entusiasta, e lo era veramente.

Adrian era meraviglioso, ogni emozione provata con lui era unica, irripetibile.

L'aveva amata dolcemente, facendole scoprire il piacere dell'unione tra due corpi che si amano, aveva dosato in giusta misura delicatezza e desiderio, donandole un piacere smisurato esploso prima nella passione e poi nella pace dei sensi.

Non sapeva fosse così l'amore tra un uomo e una donna, per lei, tutto, era una scoperta che emergeva gradualmente da un gesto, una carezza, un bacio, un tocco capace di portarla in una dimensione fatata, flautata, ultraterrena.

«Lo sono anch'io!» disse lui, attirandola verso il suo petto «Ti amo, Teresa!».

Il volto di lei si girò veloce verso quello di Adrian, incontrando la sincerità del suo sguardo.

«Ti amo, anch'io Adrian!» rispose, emozionata.

Lui la baciò, fissando il tempo in un attimo, a quell'attimo che avrebbe voluto intrappolare in un eterno ritorno.

La Confraternita dell'Arma BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora