Adrian era in biblioteca con i suoi uomini e Rafael, stavano vagliando alcuni punti da esaminare con i confratelli alla prossima riunione della loggia, che si sarebbe tenuta il venti maggio.
Il duca aveva proposto di creare una rete di contatti anche oltreoceano, con Bolivàr e i suoi uomini, che stavano dando non poche difficoltà al re Ferdinando, generando una serie di sommosse che avevano portato dalla loro parte molti territori dell’America latina.
Assicurandosi il loro aiuto potevano realizzare una rivoluzione su larga scala che avrebbe raccolto maggiori consensi tra i liberali.
«Concordo con la tua proposta, come hai in mente di concretizzarla?» chiese Rafael, sorseggiando un bicchiere rum.
Anche Juan, Pedro, Alvaro e Carlos avevano accolto positivamente l’idea di Adrian.
Il duca era sempre stato un visionario, ma le sue mosse erano ben ponderate e si fondavano su basi solide.
Adrian mirava ad un aiuto su più fronti, che avrebbe garantito all’associazione una copertura plurilaterale in caso di pericolo.
Tuttavia i confratelli non si sarebbero accontentati di idee vaghe e prive di fondamento, chiedevano sicurezza e protezione, per questo dovevano agire prudentemente e portare alla riunione risultati validi e concreti.
«Per prima cosa dobbiamo metterci in contatto con Bolivàr, un contatto diretto, niente lettere o missive, un incontro assolutamente riservato in cui lo mettiamo al corrente delle nostre intenzioni!».
I presenti annuirono.
«Lo conosco personalmente. Per circa un anno abbiamo prestato servizio in Inghilterra per conto della corte spagnola» li informò ancora Rafael.
Adrian rifletté qualche secondo.
«Saresti disposto a raggiungerlo nelle Americhe per trattare?» gli domandò speranzoso, ma con la solita austerità che lo connotava.
«Certamente!» confermò il generale.
«Dobbiamo falsare la tua identità Rafael, per non correre rischi» intervenne Juan, prontamente.
I presenti concordavano con il conte.
«Cosa proponiamo a Bolivàr e i suoi uomini?» chiese Pedro, riportando il centro del discorso alla proposta del duca.
«Gli garantiremo il nostro appoggio con denaro, armi e viveri, per tutti i suoi uomini!» asserì Adrian, convinto.
«Ne sei sicuro, Adrian? Non stiamo chiedendo troppo alla confraternita?» chiese Alvaro, dubbioso.
«È l’unico modo che abbiamo affinché lui accetti la proposta, Rafael gliene darà un anticipo al primo incontro!».
Anche gli altri avevano gli stessi dubbi di Pedro, temevano che i membri dell’associazione si opponessero al piano.
«Come intendi organizzare il trasporto?» domando Rafael, pensieroso.
«Ho un amico in Italia che commercia il pesce nel Mediterraneo, ha iniziato la sua attività da pochi mesi, ma potrebbe aiutarci con le sue navi mercantili, tu, Rafael potresti assumere l’identità di un mercante che lavora per lui. Cosa ne pensate?» chiese, rivolgendosi anche agli altri.

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La Confraternita dell'Arma Bianca
Ficción históricaQuando il giovane duca Adrian d'Alba e il generale Riego fondarono la Confraternita dell'Arma Bianca per portare l'Europa alla libertà, non avevano considerato la grande avventura che si accingevano a compiere. Intrepidi duelli e scontri spietati ac...