Dopo quella terribile lotta avevano deciso, all’unisono, di restare un’altra notte in Andalusia, su quelle montagne che avevano assistito alla liberazione del Duca d’Alba.
L’indomani, i circa cento uomini rimasti del battaglione di Riego, avrebbero fatto ritorno a casa, mentre Adrian e i suoi fedelissimi avrebbero raggiunto Rafael nell’Estremadura.
Era notte fonda, il cielo era scuro e tempestato di stelle, tutti dormivano, tranne Teresa che si girava e rigirava su una giacca sgualcita usata come giaciglio.
Quando aveva rivisto Adrian le si era fermato il cuore per il troppo dolore, esploso in un pianto silenzioso e isterico quando avevano fatto ritorno nella grotta.
Il suo bel volto era tumefatto, con un taglio sulla fronte coperto da sangue rattrappito, gli abiti logori e sgualciti evidenziavano il fisico smagrito e pieno di ferite e contusioni, ma ciò che più l’aveva colpita era il suo sguardo triste e malinconico.
Il suo stato d’animo era molto provato poiché non aveva portato a termine il progetto a cui la loggia lavorava da sempre.
Quella tristezza sconfinata l’aveva ulteriormente distrutta.
Lo aveva stretto a sé e, dopo averlo ritrovato, non l’aveva lasciato per un secondo, ma le si spezzava il cuore quando lo vedeva zoppicare mentre percorrevano la via impervia che portava al loro rifugio.
Pianse silenziosamente, ma lui sentì i suoi singulti soffocati.
Come aveva potuto Avilés ridurlo in quello stato?
Era un animale, un bruto, e la morte che aveva avuto era stata troppo dolce per un essere diavolo di tal fatta.
Si sollevò su un braccio e fissò suo marito per qualche minuto.Il sonno conferiva al suo volto le sembianze di un fanciullo.
Sorrise mentre gli sfiorava la guancia con le dita, poi si alzò ed uscì fuori dalla grotta a prendere una boccata d’aria.
Una brezza gelida l’avvolse, ma le procurò un grande sollievo da tutte le angosce subite in quegli ultimi giorni.
«Teresa!».
Adrian era stato destato da quella carezza fugace e aveva raggiunto immediatamente la moglie.
«Adrian…» sussurrò lei, con sorriso triste.
«Stai bene?».
Adrian pensava che l’evento di quel giorno l’avesse turbata, sperava però che l’angoscia non si radicasse profondamente nel suo animo suscitando emozioni negative difficili da estirpare, com’era accaduto a lui durante e dopo la battaglia di Espinosa.
Teresa annuì, ma non rispose, mentre lui si avvicinava per cingerla in un abbraccio.
«Ti stai congelando!» constatò, preoccupato.
«Adrian!» bisbigliò tremante, e scoppiò in lacrime, poi prese il viso di lui tra le mani e lo accarezzò con foga
«Grazie al cielo sei vivo! Pensavo di non rivederti mai più!» sussurrò, con la voce rotta dal pianto.
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La Confraternita dell'Arma Bianca
Ficción históricaQuando il giovane duca Adrian d'Alba e il generale Riego fondarono la Confraternita dell'Arma Bianca per portare l'Europa alla libertà, non avevano considerato la grande avventura che si accingevano a compiere. Intrepidi duelli e scontri spietati ac...