Adrian era scattato in piedi, incurante delle occhiate perplesse che lo circondavano, sprezzanti e taglienti come lame affilate, solo Eleonora teneva gli occhi bassi, mentre Adrian la sovrastava con uno sguardo cupo dall'alto del suo metro e novanta.
Le sue iridi fiammeggiavano scomposte, assumendo il colore rosso della rabbia che si scatenava a ondate nel suo petto. Aveva cercato, con uno sforzo immane, di dominarsi, non poteva permettere che quell'arpia e suo figlio intuissero il suo stato d'animo.
«C'è qualcosa che non va, signor duca?» chiese Annamaria, seccamente.
Il suo scatto l'aveva dapprima disorientata, cogliendola di sorpresa, poi infastidita. Solo un maleducato poteva comportarsi in un modo così abbietto.
Eleonora tremò.
Sapeva da cosa derivava la perturbazione del duca e le si era stretto il cuore.
Il ricordo di Teresa e Adrian nell'atrio le venne alla mente.
Erano entrambi agitati e nervosi quando lei era arrivata, dal loro atteggiamento trapelava qualcosa di sospetto che l'aveva indotta a pensare che tra loro fosse accaduto qualcosa e l'atteggiamento di Adrian in quel momento ne era una prova. Ora capiva anche il comportamento di sua figlia nei confronti di Pignatelli, probabilmente non avevano avuto occasione di discorrere del fidanzamento e temeva che lui potesse fraintendere la situazione, come stava accadendo in quel preciso istante.
Se solo avesse potuto parlare!
Ma toccava a Luigi informare il Duca di Monteleone della rottura del fidanzamento, inoltre bisognava usare un certo tatto, non potevano spiattellargli in faccia quella decisione in modo improvvisato.«Devo ritirarmi!» affermò Adrian, tetro.
«Ma signor duca, la cena è appena cominciata!» puntualizzò la duchessa scandalizzata, come se avesse commesso chissà quale abominio.
«Sono stanco!» la informò lui, in tono duro.
«Credo sia meglio non insistere, il duca ha lavorato duramente tutto il giorno per aiutare i contadini di Monreale dopo il nubifragio che ci ha colpito ieri notte!».
Eleonora era intervenuta per giustificare nel modo migliore il suo atteggiamento.
Annamaria trasalì.
«Dunque avete trascorso l'intera giornata con dei poveracci!» affermò, con una smorfia di disgusto stampata sul viso che annebbiò la ragione e il controllo, già mantenuto a fatica, di Adrian.
Eleonora vide quegli occhi iniettati di sangue ed ebbe paura, vera paura. Il cuore le si fermò di un battito immaginando la sua reazione.
Il duca aveva stretto gli occhi in due fessure, il sangue che pulsava nella vena del collo, una voce gutturale gli uscì dalla gola in modo automatico.
«Penso che la vera povertà è quella che si ha dentro, signora!».
Il suo tono era duro, la voce era quella del diavolo.
«Il vostro rango non vi da il diritto di insultare le persone, perché sono persone quelle di cui parlavate!» ringhiò tra i denti, sembrava un leone pronto all'attacco.
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La Confraternita dell'Arma Bianca
Narrativa StoricaQuando il giovane duca Adrian d'Alba e il generale Riego fondarono la Confraternita dell'Arma Bianca per portare l'Europa alla libertà, non avevano considerato la grande avventura che si accingevano a compiere. Intrepidi duelli e scontri spietati ac...