Capitolo 30

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15 febbraio 1817


Mentre attraversava la navata principale, Teresa aveva il cuore a mille.

Ogni passo le toglieva il respiro.

Ogni secondo l’avvicinava all’unione eterna con l’amore della sua vita.

Gli astanti ammiravano la fanciulla, fasciata nel suo lungo e candido abito da sposa principesco, il volto era celato dal velo, attaccato sulla cima dei capelli, raccolti in uno chignon sbarazzino.

Ciocche dorate le incorniciavano la fronte e i lobi delle orecchie erano punteggiati da due gocce di diamanti leggeri e luminosi, come la tiara poggiata sul suo capo.

Il corpetto le stringeva la vita, evidenziando le sue forme minute e la gonna scendeva ampia e a balze verso il basso in un trionfo di seta, organza e tulle. Una spilla di diamanti torreggiava sulla cintura, donando all’abito un aspetto prezioso ed elegante.

Adrian l’ammirava, mentre si avvicinava all’altare accompagnata da Rafael.

Purtroppo Luigi era morto solo due mesi prima, ma Rafael aveva accettato molto volentieri di fare le sue veci.

Conosceva il defunto principe e la sua consorte da molti anni, erano amici di vecchia data e per Adrian era come un padre, quel padre che lo aveva lasciato dopo un solo anno di vita e di cui ricordava il volto solo attraverso un ritratto appeso all’ingresso della residenza ducale di Madrid.

Da bambino aveva sofferto molto per quell’assenza finché da ragazzo non si era rassegnato,  procedendo per la sua strada e incontrando Rafael che l’aveva cresciuto come suo figlio.

Osservava Teresa, il viso nascosto dal velo lasciava intravedere il contorno dei suoi lineamenti perfetti, della sua bellezza fresca e giovane, adagiandosi sulle curve morbide e ben disegnate. Percepì il suo sorriso e lo ricambiò, mentre Rafael la lasciava all’altare in compagnia del suo sposo.

Tremanti si sfiorarono le dita, rivolgendo l’attenzione a papa Pio VII che si accingeva a celebrare l’unione con il rito della Sacra Romana Chiesa.

Quando entrambi ebbero pronunciato il sì Eleonora era scoppiata in lacrime seguita a ruota da Maria Teresa, erano lacrime di gioia e speranza per quel futuro che i loro figli avrebbero trascorso insieme fino alla fine dei giorni.

Quando tutto fu finito Adrian poté finalmente scoprire il suo volto, sollevando delicatamente il velo che lo copriva, per suggellare il loro amore con un casto bacio sulle labbra.

Adesso lei era finalmente sua e lui era finalmente suo, ora si appartenevano l’un l’altro, pronti a difendere quell’amore con le unghie e con i denti, un amore profondo, unico, raro, inenarrabile, pronto ad esplodere nella foga della passione.

Gli sposi uscirono dalla chiesa seguiti dagli invitati che si riversarono su piazza San Pietro applaudendo con entusiasmo le nozze appena celebrate, poi furono raggiunti da Eleonora e Maria Teresa, che si erano fermate qualche secondo per lasciare una sostanziosa offerta alla chiesa.

Infine, si avviarono tutti verso il palazzo dei Grammonte, dove avrebbe avuto luogo il ricevimento.

Le carrozze erano partite in modo ordinato e composto e, pacatamente, avevano raggiunto la loro destinazione.

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