Capitolo 21 Ricordi

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I ricordi sono come delle scatole, alcune però vorresti che fossero sigillate
ma inevitabilmente rimangono sempre aperte.

Nathan's Pov.

Inizio Flashback

«O mio dio Oliver che facciamo stanno cercando di entrare in casa!»
«Vai subito a nasconderti con Nathan, ma sei solo qui i tuoi uomini migliori sono in missione.»
«Non mi interessa per una volta fa come ti dico e va a nasconderti con lui per favore.»

Siamo di sopra e poco dopo sentiamo uno sparo provenire dal salotto, il primo di una successione di altri spari, nel mentre io trattengo un respiro, mia mamma mi dice:

«Piccolo mio qualunque cosa succeda non aprire gli occhi e entra all'interno dell'armadio»

Solo che non faccio nemmeno in tempo ad entrare nell'armadio che vedo subito una figura nera con il cappuccio in testa e tirare nella stanza dei miei genitori, mia mamma prontamente si gira verso il comodino di mio padre ed estrae una pistola, la figura incappucciata dice:

«Donna, posa la pistola e non ti faremo nulla, vogliamo solo il marmocchio che è con te!»

«Mai!»
«Spostati!»
«NO!»

E si para davanti a me quando vede che l'uomo carica la pistola e vedo che sopra a mia mamma all'altezza del petto e la vedo cadere atterra, stava per sparare ma per fortuna che sale il migliore amico di mio padre e spara all'uomo dritto in testa.

Fine Flashback

Sono talmente assorto nei miei ricordi che non mi sono nemmeno accorto che è entrato il dottore e che ha cambiato la flebo alla mia piccola e che essa stessa ha preso la mia mano nella sua, rimango lì imbambolato a fissarla, solo che mi rendo conto che è l'alba e purtroppo ho un sacco di cose da fare, oltre alla conta dei danni per colpa di quei pezzi di merda così mi faccio coraggio e scendo dal letto nel medesimo istante che lo faccio vedo Jane che fa una faccia corrucciata, così aspetto qualche istante per andarmene, qualche minuto dopo la vedo un attimo più rilassata, sento che mugna qualcosa che però è incomprensibile alle mie orecchie, così mi faccio forza ed esco dalla camera e scendo le scale.

Arrivo in soggiorno e vedo fori di proiettile ovunque che mi riportano il ricordo doloroso della morte dei miei genitori, sono talmente assorto come sempre dai miei pensieri, che non mi accorgo nemmeno che Alexander è appena sceso dalle scale perché me lo ritrovo dietro e mi accorgo di lui, soltanto quando mi mette una mano sulla spalla e mi dice:

«Amico tutto bene?»

«Sì, tutto ok!»

«Sembri assorto nei tuoi pensieri da ieri sera...»

«Tutto questa riportato a galla un ricordo doloroso che doveva rimanere lì...»

Lui non dice nulla sa di che ricordo io stia parlando, mi è stato accanto come anche James in quei momenti dolorosi e terribili per me, anche se eravamo soltanto dei bambini se lo ricordano anche loro, mi fa girare verso di lui e mi dice:

«Fra, non sei solo, ci siamo noi con te!»
«Lo so»

Lo dico talmente piano che sembra esser sussurrato con un'espressione triste far capolino sul mio viso.

Judit's Pov.

Sono molto preoccupata per la mia amica così mi giro verso James e gli dico:

«Amore ...»
«Dimmi amore che succede?»
«Sono preoccupata per Jane!»
«Vedrai che se la caverà stai tranquilla.»
«Si ma ho paura per lei, stanotte l'ho sentita urlare, posso andare a vedere come sta?»
«Ma certo che sì amore vai pure io scendo in salotto sicuramente saranno lì i ragazzi»

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