Capitolo 20 Fiato sospeso

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Certe volte siamo anime distrutte racchiuse in contenitori.

Nathan's Pov.

Sono seduto da due ore su questa sedia, sto fissando il vuoto non conto neanche i minuti che passano, so solamente che mi sento vuoto vuoto, vedo le amiche della mia piccola agitarsi e fare avanti e indietro per il corridoio e io invece sono fermo seduto su una sedia a fissare quella porta dove al di là si trova la mia piccola con il dottore, in questo momento mi sento impotente e ho sempre odiato il non avere qualcosa sotto controllo, le ragazze piangono supportati dai miei amici e nonostante questo io non sto versando neanche una lacrima, mi sento solo vuoto attendo con pazienza i minuti passano lenti strazianti e io non mi sono mosso neanche di un centimetro, ma dopo qualche istante vedo la porta aprirsi e io mi alzo immediatamente:

«Dottore sa dirci qualcosa?»
«Dopo le valutazioni che ho fatto sono arrivato alla conclusione che la ragazza è stata diciamo abbastanza fortunata, adesso è stabile il proiettile aveva reciso l'arteria brachiale per questo aveva perso molto sangue, ho rimosso il proiettile e richiuso la ferita ora è stabile ed è molto stanca, quindi è fondamentale che la lasciate riposare, se volete uno di voi può entrare da lei per stare vicino, ma soltanto uno.»

Nello stesso istante in cui il dottore finisce di parlare tutti si girano immediatamente verso di me, devo dire che sono veramente spiazzato e Alexander mi chiede:

«Amico vuoi entrare tu?»

Resto in silenzio per qualche minuto con una indecisione che mi attanaglia l'anima, poi mi giro verso di lui e gli dico:

«Non è meglio far entrare una delle ragazze di certo non mi vorrà vedere!»
«Non dirlo nemmeno per scherzo amico, si è presa una pallottola per te, sono sicuro che vorrà vederti!»
«Ha ragione Alexander dovresti andare tu!
«Sei sicura ...»
«Alison mi chiamo così.»
«Ne sei sicura?»
«Sicurissima!»
«Allora se è così, vado.»

Mi dirigo verso la porta, prendo un grosso respiro e tiro giù la maniglia, mi addentro in camera mia, la prima cosa più straziante che vedo è la mia piccola distesa ancora molto pallida nel letto, così con molta lentezza mi avvicino e lascio uscire da me un verso straziante e mi inginocchio per essere all'altezza del suo viso che in questo istante mi ricorda tutto tranne che la mia piccola:

"Ah adesso è la tua piccola?
Sta zitta coscienza, non ho voglia di fare i conti con te adesso!
Perché sai di essere nel torto marcio è per colpa tua se lei è distesa qui nel letto sei un tale coglione che non ti sei nemmeno accorto che qualcuno ti stava per sparare deficiente! Basta mente spegniti!"

Cerco in tutti i modi di spegnere il cervello in maniera tale di restare solo con lei e di non avere certi pensieri che mi butterebbero solo più giù di come sto adesso, così le do un piccolo bacio leggero sulle labbra e spero con tutto me stesso che si riprenda e che non abbia conseguenze per le mie azioni folli!

Jane's Pov.

«Jane svegliati bambina forza!»
«Nonna che ci fai qui?»
«Io sono sempre vicina a te tesoro mio ma adesso ti devi svegliare, devi avere le forze per farlo tesoro, combatti per te stessa e vai avanti così, sii determinata come ti ho sempre detto e vedrai che andrai avanti nella vita non ti fare abbattere da niente e nessuno!»
«Va bene nonna!»
«Ora devo andare al tesoro mio cerca solo di stare bene e non metterti troppo nei guai!
«No nonna resta ancora con me, mi manchi per favore non andartene ... NONNAAAA»

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