Capitolo 47 Il fratello di Jane

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I fratelli alcune volte, sono le persone migliori

che si possano incontrare.

Nathan's Pov.

Siamo fuori dal ristorante, sto fissando incessantemente Logan in attesa che mi dia una qualche spiegazione sul perché mi ha trascinato fuori e quindi allontanato dalla mia piccola:

«Senti Nathan, io corro ok?»

«Ok?»

«No, non hai capito io faccio le corse clandestine, è per questo che io so chi sei e cosa fai...»

«Oh, ok...»

«Senti, non voglio fare il ropiscatole, so anche che Jane è stata rapita dai tuoi nemici, circolano voci su di voi anche a San Francisco.»

«Ora sta bene Jane, te lo posso assicurare!»

«Ecco è questo che voglio, voglio che mia sorella sia al sicuro, che sia amata e felice, sinceramente non mi importa molto che sia tu o qualcun altro voglio solo che sia serena e che possa affermarsi nel mondo, so che sono più piccolo di lei, ma sono un uomo comprendimi.»

«Ti capisco, sappi che sto facendo di tutto per renderla felice e perché stia al sicuro.»

«E questo mi basta, ora rientriamo prima che venga fuori come un bulldozer a farmi fuori perché chissà quale idea malsana sta partorendo la sua testa.»

Non appena finisce di parlare rido come non mai:

"Non sono poi così diversi tra loro, loro due!"

E come per magia la mia piccola appare davanti a noi, la cosa mi fa parecchio ridere, ma cerco di trattenermi dato che Jane ha sul volto uno sguardo a dir poco furente:

«Avete finito di parlare tra voi due?»

«Sorellona, fatti i fatti tuoi!»

Fa un sorriso sinistro, uno di quei sorrisi che ho imparato a mio discapito non portano nulla di buono:

«Senti bamboccio, non sfidare la mia pazienza, se è vero quello che sai di me penso che tu sappia che sono una dal grilletto facile!»

Quello che ha appena detto mi lascia sinceramente senza parole, ma suo fratello non sembra esserne spaventato:

«Se hai finito, vorrei prendere un bel caffè, lasciare la mamma con i genitori di Judit e andare a fare una corsa.»

«Tu. Non. Vai. Da. Nessuna. Parte. Sono stata chiara?»

«Ti ricordo che corri anche tu!»

«Infatti sono più grande di te!»

«Emh, piccola...»

E come per magia si calma, non riesco a spiegarmi sinceramente l'effetto che ho su di lei, so solo che riesco a calmarla in ogni situazione da quando le ho detto le paroline magiche che avevo paura di dirle:

«Dimmi amore?»

«Non vorrei farti arrabbiare, ma ha ragione corri pure tu!»

Sospira e mi guarda con occhi colpevoli, si rigira verso il fratello:

«E va bene, ma vengo anche io, su questo non discuto.»

«Mi fai guidare la tua macchina?»

E fa degli occhi da cucciolo, tanto che le risate che ho trattenuto fino ad ora escono come un fiume in piena, entrambi si girano a guardarmi in maniera sbigottita:

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