Capitolo 42 Scontro tra noi due

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Quando la testardaggine prevale,

nulla può contro questa emozione.

Nathan's Pov.

La mia piccola ha appena finito la gara, e come sempre è arrivata prima.

"D'altronde con la sua bravura, non si poteva pretendere altro! però ora mi devo concentrare, non mi devo perdere, devo essere arrabbiato, pensava di farmela!"

Vedo che mi sta guardando, solo che dal suo sguardo non riesco a capire che cosa sta provando in questo momento, devo dire che questa cosa mi lascia a dir poco perplesso.

Si avvicina lentamente a me dopo averla vista parlare con il suo amico:

«Che cosa ci fai qui?»

Per un attimo rimango esterrefatto per la sua bravura a recitare, però mi ridesto, le stocco un'occhiata trasversa:

«Pensavi non sapessi che cosa ti sei messa in mente da fare?»
«Che cosa avrei fatto?»
«Non trattarmi da scemo, ti hanno visto Jane!»

Sussulta, probabilmente presa alla sprovvista e mi riserva degli occhi che devo dire che sono ancora più indecifrabili di prima.

Jane's Pov.

"Chi cazzo può avermi visto? Vedo che dietro di lui Alexander mi lancia uno sguardo pieno di sfida, se prima volevo sembrare un' angelo adesso sono un diavolo"

Dentro di me si scatenando delle emozioni contrastanti, da una parte vorrei sembrare un angelo per non fargli capire nulla e per non rischiare di essere chiusa in una stanza, dall'altra parte vorrei tirare fuori il mio caratterino che mi è venuto per non farmi mettere i piedi in testa, ci penso su un'attimo ma devo dire che la parte stronza di me sta avendo la meglio:

«Che pretendi che sia seduta in salotto a fare la maglia per caso?»
«No questo no, ma ti ho detto che ci pensiamo io e i miei uomini!»
«NON CI PENSO NEMMENO!»
«TU LO FARAI A COSTO DI CHIUDERTI IN UNA CAMERA CON LE SBARRE ALLE FINESTRE!»
«VAFFANCULO, TU NON MI COMANDI!»

Gli giro le spalle senza dargli una possibilità di dirmi altro, o più che altro comandarmi qualcosa, raggiungo velocemente il mio amico:

«Amico, vengo a casa tua stasera.»
«Che succede?»
«Pensa di comandarmi.»
«Sai che ti porterà di peso se non vai con lui!»

«Gli punterò la pistola contro se cerca anche solo di farlo.»

Scoppia a ridere di gusto dopo avergli detto questo, e tra gli affanni mi dice:

«Questa proprio non me la voglio perdere!»

Così gli do le spalle al mio amico mi precipito verso di lui:

«Io me ne vado, ci si vede!»
«Tu non ti azzardi a fare nemmeno un passo, perché se per caso tu lo faccia ti carico di peso e ti porto io stesso a casa!»
«Potresti farlo, ma non ti conviene sfidarmi, non sono più la stessa di un tempo!»

Prova a caricarmi sulle sue spalle, ma io sono ancora più veloce di lui, tiro fuori la mia pistola e gliela punto in fronte:

«Davvero vuoi fare questa mossa, credi ti convenga?»

Sento il mio amico dietro di me trattenere il respiro, mentre lo vedo guardarmi sorpreso, solo per un attimo, ma si ricompone immediatamente:

«Non osare farlo un'altra volta Jane, non conosci le conseguenze che potresti avere se ci fossero tutti i miei uomini qui!»
«Non ho paura, se c'è una cosa che ho imparato lontano da te è che mi devo difendere da sola, senza aspettare il principe azzurro che arriva con il suo dannato cavallo bianco!»

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