Capitolo 36 Ritorno

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Cambiare posto, ogni tanto fa bene all'anima

Jane's Pov.

Sto andando in aeroporto e ne approfitto per chiamare Drew:

«Amico, non ci sarò per un po' di tempo.»

«Come non ci sarai, dove stai andando?»
«In vacanza con Sara.»
«Sempre detto che quella ragazza è più pazza di me!»
«Smettila amico, di loro ancora nessuna traccia?»
«Per ora no, in caso contrario ti faccio sapere. Va bene amico, se dovessero mai venire da te sappi che mi dispiace.»
«Di cosa?»
«Di averti trascinato in mezzo a questa storia.»
«Non lo hai chiesto tu di innamorarti di un mafioso.»
«Lo so, ma almeno avrei potuto resistere a lui.»
«Al cuore non si comanda amica mia, piuttosto, sei sicura che andandotene sia la cosa migliore?»
«Lo spero, spero di riuscire a mettere in piedi i pezzi.»
«Ce la farai, chissà che tu ritorni e sia una Jane completamente diversa.»
«Spero per me, ora vado, ci sentiamo qualche volta e ci vediamo quando ritorno a casa. «Fate attenzione amica mia, ti voglio bene, sappilo.»
«Anche io, a presto.»

Entro in aeroporto con Sara, mi sta guardando con un sorriso enorme:

«Sei pronta cugina?»
«Sì.»
«Non mi sembri molto convinta.»
«Ho solo paura dell'ignoto come sempre. Vedrai che non succederà nulla.»
«Speriamo»

Saliamo sull' aereo, pronte per una nuova vita, insieme come quella che sognavamo quando eravamo piccole, solo che ora siamo tutte e due maggiorenni, soprattutto senza nessun genitore attorno, il che significa divertimento a tutto spiano.

«Non ho avvisato mia madre.»
«E se mai la dovessero chiamare le tue amiche?»
«Le spiegherò una volta tornata a Los Angeles»

Un mese dopo

Nathan's Pov.

Se n'è andata, me lo sono meritato, ho osato troppo, me lo sono meritato, ma sto malissimo, i miei amici cercano di tirarmi su di morale, ma con scarsissimi risultati, non faccio che fare le stesse cose:

"Al mattino mi sveglio sapendo che lei non è al mio fianco, vado a lavorare e resto fino a mezzanotte nei miei uffici, il massimo che faccio è andare nei miei magazzini a vedere che tutto proceda come dai miei piani, torno a casa mi faccio una doccia e mi addormento, lo faccio ormai da un mese. Però ci sono alcune sere che vado alle corse clandestine."

Una parte di me, quella più irrazionale, spera che la ritrovi lì, con la sua Mustang a gareggiare, ma se n'è andata e so per certo che non tornerà.

Ormai sono diventato un ombra di me stesso, nemmeno le sue amiche, che tra l'altro mi ricordano costantemente lei stentano a riconoscermi:

"Sono un uomo patetico. Sì, dobbiamo andare avanti e riprendere la nostra vita. Hai ragione. Ti ricordo che sono la tua coscienza."

Jane's Pov.

Ormai è un mese che non sono più a Los Angeles, Drew mi chiama ogni giorno, come in questo momento:

«Allora bellissima Jane, come stai?»
«Direi meglio!»
«Menomale, quando ritorni?»
«Non saprei, mi trovo benissimo qui ormai.» «Dovresti tornare, non dovresti andare all università.»
«Hai ragione, ma per me è ancora presto.»
«Ti ho già detto che lui viene qualche volta alle corse.»
«Sì lo hai già detto, lo dici quasi sempre quando mi chiami.»
«Non sembra lui amica, è dimagrito troppo, questo non te l'ho mai detto però.»

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