Capitolo 25 Dolce amaro

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Attenzione capitolo con qualche scena hot si consiglia di leggere se siete maggiorenni.

Piangere delle volte fa bene all'anima.

Jane's Pov.

Mi sono letteralmente catapultata verso la mia macchina, sapevo che dietro di me si trovava Nathan quindi in un certo senso ero tranquilla, ora mi ritrovo davanti alla mia amatissima macchina, faccio per salire ma sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla, so già chi sia visto i brividi che mi porta questo tocco che è per colpa di Nathan:

«Dimmi...»
«Abbiamo in sospeso la scommessa noi due!»
«Me lo ricordo...»
«Arriviamo a casa e ne parliamo ti va?»
«Sì. »

Salgo in auto con una determinazione in corpo mai avuta, non guardo niente e nessuno, parto sgommando lasciando dietro quel bar che mi ha portato una grande tristezza e rabbia dentro di me.

Nathan's Pov.

Dopo che ho finito ho finito di parlare con lei la vedo partire di corsa, io invece rimango imbambolato sul posto per qualche secondo, dopodiché decido di avvicinarmi alla mia auto quando sono vicino alla mia auto con la coda dell'occhio vedo avvicinarsi Alexander e mi dice:

«Amico, tutto bene?»
«Sì tranquillo...»
«Sono solo preoccupato per Jane...»
«Vedrai che non è niente fra!»
«Spero vivamente che sia così!»
«Dai andiamo a casa, anche perché devo parlare con Jane e lo dobbiamo fare da soli.»

Così apro la portiera della mia M4, salgo e decido di metterla in moto e avviarmi verso casa, quando arrivo a casa vedo già Jane che è fuori dal cancello, così lo apro e lei entra seguita da me, scendo lentamente dalla mia auto e mi avvicino alla sua apro lo sportello e quello che vedo mi lascia senza parole.

Jane's Pov.

Sono da cinque minuti davanti al cancello di questa maledetta casa, se ripenso all'attimo prima in cui quell'essere stava per mettermi le mani addosso mi viene lo sconforto, non mi accorgo nemmeno che ho iniziato a piangere, me ne accorgo solo quando Nathan apre la mia portiera e mi guarda con uno sguardo preoccupato, dopodiché porto una mano sulla mia guancia e stranamente la trovo umida e mi dice:

«Sei sicura che vada tutto bene?»
«Sì non ti preoccupare.»
«Va bene entriamo oppure aspettiamo gli altri fuori?»
«Per me è uguale, ma non dobbiamo parlare per la scommessa?»
«Ogni cosa ha il suo tempo!»

Lo dice accompagnato dal suo solito e immancabile occhiolino, e io non posso far altro che alzare gli occhi al cielo per l'esasperazione e gli dico:

«Io direi che è il caso di parlarne adesso, com'è che si dice tolto il dente tolto il dolore giusto?»
«Vai troppo di fretta, e dov'è il bello dell'attesa?»
«Non mi piace attendere, non sono un tipo a cui piace aspettare, dovresti diventare quel tipo di persona!»
«Peccato che non sono così.»
«E va bene entriamo in casa allora.»

Entriamo dentro casa e ci dirigiamo verso il suo studio lentamente.

Nathan's Pov.

Stranamente devo dire che sono parecchio ansioso, ho paura di come possa prendere la mia proposta, entriamo nel mio studio e io mi precipito sulla mia sedia, e le faccio segno di sedersi nella sedia di fronte alla mia e le dico:

«Sei sicura che vuoi parlarne ora?»
«Sì più che sicura!»
«Va bene, te lo dico senza troppi giri di parole, visto che ho vinto la scommessa io voglio che tu vieni a letto con me!»
«COSA MA SEI PAZZO?»
«No piccola fidati!»
«Abbiamo anche pattuito che non ci si può tirare indietro.»

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