Capitolo 45 In una bolla

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E quando la persona che ami ricambia il tuo amore,

non c'è nulla di più bello!


Jane's Pov.

Sono qui seduta in salotto sto fissando un punto vuoto credo che sia derivato dal mio shock, avevamo appena finito di chiamare i genitori di Alison, quando qualcuno ha tentato di uccidermi, vedevo una lucina rossa filtrare dalla finestra mal al inizio non ci ho dato poi tanto peso:

"Cazzo, hanno appena tentato di uccidermi sfiderei chiunque a non esserlo nella mia situazione! Devo ritenermi fortunata che mi sono piegata, o avrei un buco in testa e un posto da parte ad Alison"

Non appena finisco di pensare vedo che entra James, con un cipiglio in viso:

«Ragazze, come state?»

Vedo Judit correre incontro a James e buttarle le braccia al collo, mentre io sono ancora ferma su questa poltrona in salotto:

«Hanno tentato di uccidere Jane...»

«L'ho saputo amore, stai tranquilla Nathan è sulle tracce di quel bastardo»

E bam, come se mi fossi ripresa dal mio stato di trance:

«Dov'è Nate?»

«Stai tranquilla Jane, sicuramente tornerà, non ti devi preoccupare per lui.»

«Va bene.»

Nel momento il quale finisco di parlare sento la porta d'ingresso aprirsi e vedo entrare in salotto Nate, devo dire che è arrabbiato nero, si avvicina velocemente a me, si inginocchia e mi prende le mani con le sue:

«Amore, stai bene ora?»

«Credo di sì.»

«Vieni andiamo di sopra, hai bisogno di riposare.»

E mi trascina al piano superiore, entriamo in camera, mi spoglia con calma, mi mette una sua maglietta e mi trascina a letto con lui, nel frattempo che siamo a letto mi stringe convulsamente a sé, come se avesse paura:

«Mi sono spaventato a morte!»

«Tranquillo, sono ancora viva.»

«Lo so, ma se ti dovesse succedere qualcosa, non so come farei...»

«Lo so, stai tranquillo.»

Continua a stringermi ancora di più di prima, talmente sono tranquilla tra le sue braccia con la testa sul suo petto che cado in sonno profondo.

Nathan's Pov.

Sono qui nel letto con la mia ragione di vita, devo dire che stasera ho avuto una fottuta paura, la continuo a stringere a me in maniera convulsa, come se avessi paura che potesse scomparire da un momento all'altro, ad un certo punto si gira di lato e io prontamente l'abbraccio da dietro, ho una paura tremenda, ma per qualche strano motivo mi ritrovo addormentato.

Mi sveglio perché qualche raggio di luce filtra tra le tende di camera mia, Jane dorma ancora profondamente tra le mie braccia, mi alzo perché ho un bisogno impellente di svuotare la mia vescica, ritorno in camera e noto che Jane è sveglia:

«Buongiorno amore.»

«Buongiorno amore, mi sono svegliata perché non ti sentivo più.»

«Sono dovuto andare in bagno.»

«Ah.»

E diventa rossa come un pomodoro appena nota che sono senza maglietta:

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