17. BENVENUTA NEL BRANCO, MIA LUNA!

418 12 0
                                    

POV ANN

Adam mi aspettava in cima alle scale dell'entrata del sentiero che conduceva fino alla veranda e che attraversava tutto l'edificio.

Ero leggermente impressionata dalle dimensione della casa principale.
Aveva mattoni grigi e bianchi, il tetto era in ardesia e i pilastri che percorrevano l'intera casa erano bianchi.
C'erano piante fiorite ed arrapicanti che si avvolgevano lungo i vari pilastri in modo continuo.

Probabilmente era più un palazzo di medie dimensioni che una villa, ma solo per via delle sue imponenti dimensioni.
Sicuramente mi ricordava tanto il palazzo reale, sebbene l'architettura e il design erano molto più moderni.

Ero un po' curiosa del perché vivesse in una casa di quattro piani,  ma dopo l'accoglienza fredda che avevo ricevuto dalle sue rispose sull'istruzione che forniva,pensavo che forse era meglio se avrei aspettato di fare passare un po' di tempo prima di potergli chiedere qualcos'altro.

Il comportamento di Adam mi sembrava strano ed era leggermente freddo nei miei confronti,rispetto alla gentilezza e protettività che aveva avuto quando era arrivato a prendermi.
Avvolse la sua mano nella mia, ma sul suo volto non c'era traccia di un sorriso. 

"Preferirei che almeno potessi provare a non contraddirmi davanti ai membri del branco. Apprezzo che tu abbia idee diverse da me su come fare e gestire le cose qui, ma qualsiasi discussione avremmo noi due in futuro, si terranno nella nostra stanza privata o nel mio ufficio. Dobbiamo essere un fronte unito, questo è imperativo!" dichiarò  in tono serio. 

Annuii umilmente facendo solo un cenno col capo, mentre il mio cuore affondava un po' e la mia lupa mi mostrava chiaramente il suo disappunto.

~Non siamo nemmeno qui da un'ora, è lo hai già contrariato.~ mi disse Maeve.

~Ho accettato di sposarlo, Maeve! Non ho mai accettato di doverlo compiacere in tutto.~ brotolai.

~È un maschio forte e potente che non riesce a trovare la sua vera compagna predestinata e tu hai rifiutato il tuo...quel sporco bastardo traditore. Non so perché non vuoi cercare di avvicinarti ad Adam?!~ replicò sgarbata Maeve.

Trattenni per me le risposte sarcastiche che mi si stavano formando sulla punta della lingua e mi sforzai di sorridere.

"Certo! Possiamo avere opinioni diverse, Alpha." iniziai a dire pronunciando in tono freddo l'ultima parola. "Ma non sono assolutamente stupida. Potresti non essere a conoscenza del mio background, ma io lo conosco molto bene, sopratutto quello in cui i leader di successo si devono comportare all'interno di un branco"

"Ti sbagli, sono molto a conoscenza del tuo background, principessa. Non sono d'accordo con le scelte di tuo padre, delle sue idee politiche, ne delle sue alleanze che sta cercando invano di forgiare. Sembra che voltare le spalle alle proprie e vere compagne predestinate sia un tema comune nei maschi reali di quel branco e negli uomini che decidono di allearsi con lui." disse freddo senza batter ciglio.

Mi sentivo come se mi avessero appena dato uno schiaffo in pieno viso, proprio in questo istante.
Fumavo di rabbia in silenzio, mentre la porta d'ingresso veniva aperta e lui instintivamente stringeva più forte la mia mano e mi conduceva al suo interno

Un gruppo del personale era radunato nel corridoio, allineato in modo uniforme e non appena ci videro si inchinarono pronunciando il loro saluto all'unisono.

Mentre si rialzavano, vedevo che mi lanciavano sguardi curiosi, mi sforzai di indossare sul mio viso la mia migliore espressione di benvenuto più calorosa che mai potessi fare.
Ci erano voluti diversi anni per perfezionarla, ma alla fine ci ero riuscita.

Mi era stato richiesto di incontrare i dignitari stranieri che partecipavano alla corte di mio padre, ed era meglio che le figlie del Re Alfa stessero sedute tranquille e dimesse, dovevamo parlare a bassa voce per mostrare a loro le nostre capacità di saper governare con grazia e nobiltà. 
Nient'altro che essere piccole e graziose bamboline che potevano essere facilmente modellate in ciò che era necessario per la successione reale.

Mi avevano fatto schifo, ogni singolo secondo di quelli interminabili incontri.
Venivo sempre lodata per la mia natura sottomessa nella diplomazia, eppure lodavano anche la mia natura feroce nel campo di battaglia.
Con la mia lupa ero due metà di un intero che si completavano perfettamente.

Se avessero conosciuto davvero la mia natura ardente della mia personalità, ci sarebbe stato sicuramente un grosso tumulto.
La mia domanda che mi facevo spesso e  che lasciavo sempre inespressa era:
'Sarei stata fedele a me stessa dall'inizio di tutta questa storia o se sarei stata in silenzio?'
Dopotutto, sarebbe stato solo per i prossimi cinque anni.

Adam mi presentò al personale, che erano tutti lupi e lupe omega ed io li salutai felicemente, mentre nella mia mente si continuavano a scontare pensieri contrastanti.

"Benvenuta nel branco,mia Luna! La preghiamo di portare pazienza con noi, mentre impariamo i vostri gusti e le vostre preferenze. Faremo del nostro meglio per assicurarci che tutto quello che faremo sia sempre di vostro gradimento." disse uno di loro che era all'inizio della fila.

"Grazie a tutti voi per la vostra gentilezza nei miei confronti. Ma penso che non dovrete fare molti sforzi per soddisfare le mie esigenze. Vi prego, continuate a fare tutto normalmente come fate di solito, se mai avessi delle richieste o delle necessità particolari, troverò qualcuno di voi a cui lo chiederò." risposi con un sorriso e con il tono della mia voce caloroso.

L'omega che aveva parlato prima si limitò a chinare la testa nella mia direzione in segno di risposta.

"Come desiderate, mia Luna!" mi rispose in tono basso.

"Permettimi di mostrarti la tua camera da letto, solo per stanotte, amore mio." mi disse Adam, avvolgendo il suo braccio intorno alla mia vita e sorridendomi.

Stava facendo un ottimo lavoro nel fingere di provare affetto nei miei confronti, ma mentre gli stavo più vicino vedevo che lo sguardo affettuoso che cercava di mantenere, in realtà, non era pieno di calore come avrebbe dovuto essere.

Aveva una leggera nota di indifferenza. 
Come se quella piccola discussione che avevamo avuto prima in macchina, avesse cambiato davvero completamente il suo atteggiamento nei miei riguardi.

Ricambiai il suo gesto e mi appoggiai a lui.
Così la sua performance di affetto sembrasse molto più convincente e per un attimo vidi il suo sguardo con un lampo indecifrabile passare nei suoi occhi.

Si schiarì la voce e mi prese di nuovo la mano, disse un rapido ringraziamento al personale che era ancora radunato in fila e mi guidò su per le scale.

Se mi voleva punire, isolandolmi, gli avrei mostrato quanto poco me ne importava.

























































































 


















































ALPHA NOCTURNE'S CONTRACTED MATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora