23. RIEMPIMI 🔴

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POV ANN

Adam ringhiò, mentre mi fissava intensamente negli occhi, la mia audacia e sicurezza, lo eccitavano oltre i suoi possibili limiti.

Gli sorrisi.

"Non ho paura di te, Adam, anzi. Voglio che tu riempia la mia vagina e mi scopi così forte che nessuno dei due ricorderà il dolore che ci è stato inflitto. Forse non sono molto esperta adesso, ma sarò una veloce apprendista è farò del mio meglio per estrarre gli stessi gemiti d'estasi dalla tua bocca, come tu farai a me."

La mia voce era piena di desiderio, ed Adam non perse altro tempo e mi prese in braccio, facendo così cadere le mie scarpe col tacco e si diresse rapido verso l'enorme letto che dominava gran parte della stanza.

Mi fissava avidamente mentre si toglieva in fretta la camicia e i pantaloni.
Mi costrinsi a guardarlo mentre faceva scendere i suoi pantaloni lungo le sue gambe, e mi fece un sorriso, poi fece scivolare giù anche i boxer.

Il mio cuore quasi si fermò, guardando le impressionanti dimensioni del suo membro. 
La sua asta sembrava troppo larga per me e la punta sporgente sembrava sul punto di esplodere.

Inghiottì con ansia, mentre lui si accarezzava la sua lunga asta, la sua mano andava su e giù piano, e Maeve fischiò nella mia testa.

~Beh...cazzo!~ imprecò Maeve con voce estasiata. ~Farò del mio meglio, ma quello farà un po' male. Il nostro Alpha è un uomo grande e grosso in ogni suo singolo centimetro, in ogni singola...~

~Maeve...mi aprirà in due, con la sua asta! Come cavolo riuscirò a farlo entrare dentro di me?!~ le risposi in preda al panico, mentre Adam si stava avvicinando a me, la sua mano continuava a muoversi su e giù per la lunghezza della sua grossa asta.

~EHI! Non siamo delle ragazze che mollano, Ann. Riprenditi! Se la prossima Regina Luna, non può gestire il grosso cazzo del suo Re Alpha, allora avrà difficoltà ad affrontare i vari bastardi che si presenteranno ad ogni occasione. Dovrai solo mandare giù...metaforicamente parlando...beh...almeno fino a quando non avrai fatto un po' di pratica.~

Non le risposi, perché Adam si sdraio su di me e le sue labbra si fiondarono sulle mie.
Mi baciò con intensa passione, mentre le sue mani palpavano avidamente i miei seni e tiravano con forza i capezzoli.

Le sue mani scesero lungo i miei fianchi e mi sfilò le mutandine, ora tra di noi non c'era più nessuna barriera.
Tornò a baciarmi e a palparmi il seno con le mani.

Il suo grosso cazzo si era insinuato tra le mie pieghe umide e lo sfregava con vigore sulla mia intimità sensibile.
Stavo emettendo rumori che mi parevano quasi suoni alieni.

La sua bocca scese lungo il mio collo, fino a raggiungere i capezzoli e iniziò a mordicchiarli lentamente, prima uno e poi l'altro, prima di chiudere la bocca su uno di essi ed iniziare a succhiare avidamente, e l'altro seno lo massaggiava con la mano, alternandosi, così da dare la giusta attenzione ad entrambi.

Mi stava spingendo ad una sensazione di pura estasi.

Le mie mani percorsero la sua muscolosa schiena, scendendo sui suoi fianchi e cercando il suo enorme membro da accarezzare.
Con mio grande timore, mi resi conto che non riuscivo nemmeno a prenderlo in mano e sentii Adam sorridere contro il mio seno.

La sua mano raggiunse la mia e la intrecciò con la sua, adagiandola vicino alla mia testa.
Alzo il viso dal mio seno per un attimo, non prima di avermi dato un leggero morso al capezzolo coi denti.

"Non preoccuparti, Ann. Otterrò tutto quello di cui ho bisogno tra le tue gambe, stasera voglio solo che tu stia sdraiata sotto di me e che ti concentri a godere di solo e puro piacere. Ci sarà abbastanza tempo, che tu mi possa ricambiare a pieno." mi disse con voce roca.

La mia risposta sarcastica che gli stavo per rifilare, si trasformò in un grido quando mi morse un capezzolo e nel frattempo mi infilava due dita nella mia figa bagnata e col pollice mi massaggiava il clitoride sensibile.
Sentii una leggera pressione e un'intensa fitta di dolore, quando le sue dita si infilarono più profondamente dentro di me.

La combinazione di dolore e piacere, mi rese muta, mentre Adam faceva scivolare dentro e fuori le sue dita dentro di me, gradualmente aggiunse un altro dito, arricciando le punte. raggiungendo il punto che mi fece esplodere di puro piacere.

"Adam...porca puttana...è troppo..." protestai ansimando,con le mie mani che stringevano forte le sue braccia e lui mi infilava un quarto dito e sfregava freneticamente il mio clitoride.

Lo sentii ridacchiare.

"Questo è niente, Ann...ti farò venire cosi tante volte. La tua figa mi sta stringendo cosi forte le dita, non vedo l'ora di essere dentro di te e ti riempirti col mio grosso cazzo."

Mi sorrise, mentre aumentava la velocità delle sue dita, che non smettevano di entrare e uscire da me, e la sua bocca mi succhiava e mordeva i capezzoli.

Stringevo le lenzuola al mio fianco, mentre lui mi teneva ferma e mi impediva di contorcermi troppo, mentre raggiungevo per la prima volta il mio primo orgasmo, grazie soltanto alle sue dita.

Mi sorrise trionfante al suono dei miei gemiti.

Mentre stavo cercando di riprendere fiato, pensando che mi avrebbe dato almeno il tempo di riprendermi per un po', ma a quanto pare mi stavo sbagliando di grosso.

Mentre ero ancora sdraiata ansimante  sotto di lui, sentii la punta del suo cazzo allinearsi alla mia fradicia entrata, lo spingeva lentamente per cercare di farlo entrare dentro di me.

Era enorme e ansimavo forte, respiravo a fatica sotto il suono delle sue parole di estasi.

"Maledizione...Ann! Sei così stretta..." mi disse, mentre sentivo la mia vagina resistere al suo insistente avanzamento e le mie pareti stringersi saldamente intorno al suo membro.

Spostò una mano che teneva il suo cazzo ed iniziò a massaggiarmi smanioso il mio clitoride molto sensibile.
Gli spasmi che la sua mano mi stava provocando, mi indussero ad inarcare i fianchi verso di lui, aiutandolo ad affondare il suo grosso cazzo più profondamente dentro di me.
Il piacere che provavo si univa al dolore, mentre i miei gemiti misti ai suoi ringhi, rieccheggiavano in tutta la stanza.

POV ADAM

Ringhiai, mentre lottavo contro il mio lupo, per mantenere io il controllo.

Lui era dell'opinione, che avrei dovuto solo infilarmi dentro di lei con un colpo solo e con forza.
A suo avviso, certo, aveva senso.
Poiché in questo modo, stavo solo prolungando la sua agonia, ma se mi fossi spinto con forza dentro di lei, le avrei procurato maggiore dolore.

Certo, dopo si sarebbe adattata alle mie dimensioni, appena avesse superato il dolore iniziale, avrebbe iniziato a godere insieme a me.




















ALPHA NOCTURNE'S CONTRACTED MATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora